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"Le vie a Berlinguer e Almirante? Gesto di civiltà"

Il giornalista: "Due avversari che si rispettavano. Giusta l'iniziativa del Comune di Grosseto"

"Le vie a Berlinguer e Almirante? Gesto di civiltà"

A Grosseto sta accadendo qualcosa di nuovo, e anche di strano, per l'Italia. La Giunta comunale vuole intitolare la strada che porta a un nuovo complesso residenziale alla «Pacificazione Nazionale», dedicando le due vie che da lì si ramificano una a Giorgio Almirante (1914-88)), segretario dell'Msi, e una a Enrico Berlinguer (1914-84), segretario del Pci. L'intenzione è «portare avanti un serio dialogo politico» dicendo stop «all'odio ideologico». La toponomastica come riconciliazione politica.

Adesso la decisione spetta al Prefetto. Ma intanto il Pd ha già alzato le barricate e c'è persino un'interrogazione parlamentare per chiedere conto di una iniziativa a cui una certa sinistra non vuole dare seguito. E siamo nel 2023...

Antonio Padellaro, firma del Fatto quotidiano, nel 2019 pubblicò il pamphlet Il gesto di Almirante e Berlinguer (PaperFirst) svelando gli incontri segreti fra i due «nemici», avvenuti alla fine degli anni '70, per scambiarsi informazioni sui terroristi rossi e neri in una sorta di «alleanza» per non farsi schiacciare nella morsa dell'estremismo e salvare la Repubblica nel suo momento più buio.

Padellaro, cosa pensa dell'idea del sindaco di Grosseto?

«Ho sempre trovato quel gesto fra Almirante e Berlinguer, che erano su posizioni opposte, qualcosa di nobile e rispettoso. La decisione del comune di Grosseto di intitolare loro due vie vicine è un atto che può andare in quella direzione. Certo: ora il sindaco dovrà chiedere prima di tutto alle famiglie Almirante e Berlinguer, cioè ai discendenti dei due uomini politici, se sono d'accordo. Spetta loro dire sì».

Se accetteranno, sarà una decisione simbolica.

«Come lo fu la scelta di Giorgio Almirante quando nel 1984, sfidando tutti, decise di entrare nella camera ardente di Berlinguer per salutare un uomo estremamente onesto. Così come poi Pajetta nell'88 si recò ai funerali di Almirante e Pino Romualdi. Fu qualcosa di incredibile per l'epoca».

Lei è favorevole alla doppia intitolazione?

«Io sì, certo. Sarebbe un'iniziativa importante. Un segno di civiltà in memoria di due uomini che si combatterono politicamente tutta la vita, ma rispettandosi. Un bel segnale per l'oggi».

Laura Boldini si è scandalizzata. Ha detto che non si può accostare fascismo e antifascismo, neanche nella toponomastica. Intitolare due strade adiacenti ad Almirante e Berlinguer «è una becera provocazione».

«Laura Boldrini può dire quello che vuole. Ha le sue idee, che non condivido, ma la capisco. Il rischio della sua posizione però è che invece di appianare un conflitto che dura da così tanto tempo si alzi ancora di più lo steccato».

E la gente, secondo Lei, cosa pensa?

«Se si facesse un sondaggio sono sicuro che la stragrande maggioranza degli italiani, anche a sinistra, sarebbe favorevole alla scelta di intitolare due strade vicine a due uomini così lontani.

Che però agirono sempre nell'interesse della Repubblica».

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