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Vigilanza Rai ai grillini. Boschi e Montaruli vice. È l'intesa Meloni-Conte

Fdi e M5s concordi: Chiocci al Tg1, Carboni a Rai Parlamento, Crescimbeni in pole al Tg3

Vigilanza Rai ai grillini. Boschi e Montaruli vice. È l'intesa Meloni-Conte

A distanza di sei mesi dall'insediamento delle Camere l'opposizione riparte dalla commissione di Vigilanza Rai e prova a presidiare il suo fortino: la tv di Stato. A presiedere l'organismo sarà la messinese Barbara Floridia dei Cinque stelle, le vicepresidenti saranno Maria Elena Boschi (Azione-Iv) e Augusta Montaruli (Fdi).

L'ex sottosegretario all'Istruzione, 46 anni e una laurea in Lettere, ha convinto 39 componenti su 42 ed è la seconda donna alla guida della Bicamerale dopo Rosa Russo Iervolino (in carica dal 1985 al 1987). Dovrà lasciare la poltrona di capogruppo M5s al Senato a favore - pare - dell'ex ministro Stefano Patuanelli. «La libertà di informazione e la qualità del servizio pubblico Rai sono fondamentali, specie in tempi di fake news», scrive su Twitter la Boschi (che sognava la poltona di presidente), forte dei suoi 19 voti. Sedici invece quelli alla Montaruli, che a febbraio si era dimessa da sottosegretaria dopo la condanna definitiva per peculato per le spese in Regione Piemonte.

Nel risiko delle commissioni il Pd perde una poltrona prestigiosa e verrà ricompensato con la presidenza della commissione di inchiesta su Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, ma l'intesa M5s-Iv-Fdi racconta anche altro. «Dobbiamo seguire con particolare attenzione la questione degli assetti dell'informazione nel servizio pubblico - aveva detto Elly Schlein ai suoi qualche giorno fa - il governo vuole mettere le mani sulla Rai. Vigileremo». Un proclama bellicoso che però nasconde la difficoltà di piazzare persone di fiducia nel nuovo organigramma della tv di Stato. «Giorgia Meloni sta facendo un accordo con Giuseppe Conte sulla Rai a 360 gradi», dice una fonte di Forza Italia.

Ci sarebbe già un'intesa di massima per portare al Tg1 l'ex inviato del Giornale oggi direttore dell'AdnKronos, Gian Marco Chiocci in quota governo «con l'escamotage di un contratto triennale o quadriennale», rivela una fonte vicina alle trattative su Viale Mazzini, al Tg2 resterebbe Nicola Rao in quota Fdi. In cambio al contiano Giuseppe Carboni toccherebbe Rai Parlamento (più difficile il Tg3), con Antonio Preziosi a Rainews24, poltrona lasciata libera da Paolo Petrecca che vorrebbe approdare a Rai Sport. Alla Schlein resterebbe la solita ridotta del Tg3, anche se Mario Orfeo «è più vicino a Stefano Bonaccini che al lei», maligna un giornalista d'area Pd, tanto che in quota dem crescono le quotazioni di Costanza Crescimbeni per l'ex TeleKabul. Secondo il Foglio il leghista Marcello Ciannamea vorrebbe prendere il posto di Stefano Coletta all'Intrattenimento, che a sua volta potrebbe andare al posto di Roberto Nepote, direttore marketing, prossimo alla pensione. Tempi duri anche per Report e Sigfrido Ranucci, dopo l'ultima puntata nella quale il fedelissimo del vicedirettore, Giorgio Mottola, ha riesumato una vecchia inchiesta della Procura di Roma già archiviata che tirerebbe in ballo il figlio di Bruno Vespa, Federico. Veleno post elettorale su cui Maurizio Lupi (Noi Moderati) ha già annunciato battaglia in Vigilanza Rai.

Per il Carroccio la vera partita è il Tg regionale: l'obiettivo è mantenere l'attuale assetto con il direttore Alessandro Casarin e il condirettore Roberto Pacchetti, forti anche degli ascolti (con il Pd Carlo Fontana terzo incomodo) anche se «il vero scandalo sono i Rai Radio 1 e i giornali radio, spalmati sull'opposizione», dice al Giornale un'altra fonte, che indica nell'ex vicedirettrice di GR-Radio1 oggi a capo di Isoradio Angela Mariella la figura perfetta per la casella di direttore.

Franco Di Bella dal 16 maggio è in pensione, al suo posto all'Approfondimento sale la candidatura di Paolo Corsini, già vicedirettore, gradito alla Meloni e al centrodestra.

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