
Ha adescato una ragazzina di 13 anni su Instagram facendole credere di essere minorenne e dopo averla convinta ad incontrarlo l'ha violentata. Un 24enne colombiano è stato arrestato a Monza per la violenza avvenuta la settimana scorsa lungo il canale Villoresi, nella zona est della città. Quando è stato rintracciato dalla polizia aveva già in tasca un biglietto aereo per la Spagna e la valigia pronta per la partenza.
È stato il coraggio della ragazzina, che dopo essersi confidata con un'amica ha denunciato alla polizia quanto accaduto lo scorso giovedì, a consentire l'arresto dello stupratore per violenza sessuale aggravata. Il primo approccio sui social, dove il colombiano si spacciava per un 17enne. Dopo qualche messaggio in chat, lei aveva accettato di incontrarlo a patto di non restare soli. Si erano dati appuntamento giovedì alla stazione di Monza, ma l'uomo è riuscito a convincerla a rimanere sola con lui. Rassicurandola che si stessero dirigendo verso un'area frequentata, l'ha portata invece in una zona appartata nei pressi del canale Villoresi dove ha abusato di lei.
Drammatico il racconto fornito dalla vittima agli investigatori. Seppur scioccata, la 13enne è riuscita a rivelare elementi fondamentali per la ricostruzione dell'accaduto e l'identificazione dell'autore della violenza. Dopo i primi approcci, l'uomo ha steso un asciugamano sul prato invitando la ragazza a sedersi e a togliersi scarpe e calze. Solo a questo punto le ha rivelato la sua vera età e ha abusato di lei, vincendo la sua resistenza. Il colombiano avrebbe utilizzato anche un gel, che aveva portato con sé, prova evidente che aveva premeditato tutto. Dopo la violenza, la giovane ha provato a scappare, a piedi nudi, ma il suo aggressore l'ha raggiunta e l'ha minacciata con un coltello di non dire nulla. Poi l'ha riportata alla stazione di Monza. La ragazzina, sotto choc, ha raccontato tutto ad un'amica e il giorno dopo ha chiamato il 112 per denunciare la violenza subita. L'indagine è partita immediatamente e già da un primo sopralluogo della polizia scientifica è arrivata la conferma al racconto della 13enne. Sul luogo della violenza è stata trovata una bottiglia di Coca-Cola dalla quale aveva bevuto l'aggressore e l'involucro di un preservativo.
A casa del 24enne, inoltre, gli investigatori hanno trovato un asciugamano, gli indumenti che indossava al momento dei fatti, nascosti tra la biancheria sporca, e il coltello utilizzato per minacciare la vittima. Tanto è bastato alla Procura per emettere un provvedimento di fermo motivato dal pericolo di fuga, dal momento che il colombiano aveva già un biglietto aereo per la Spagna.