Roma - «Scendi giù di corsa. Qui sotto c'è Berlusconi». Inizialmente Francesca ha pensato a uno scherzo dell'amico che l'aveva chiamata al citofono. Poi però si è affacciata e dalla finestra che dà su via Volturno ha visto due auto di grossa cilindrata. Fatto insolito da queste parti, ha pensato. La giovane Francesca Mandelli, che quattro anni fa ha lasciato la provincia di Varese per inseguire il suo sogno di giornalista a Milano e che ora lavora come redattrice per il giornale on line Gli Stati Generali ci racconta ora al telefono quei momenti. «Avevo appena fatto la doccia ed ero già in pigiama - ricorda - ma non ci ho pensato due volte. Ho preso chiavi e cellulare e sono scesa». E in effetti il Cavaliere stava passeggiando proprio sotto casa sua. Una passeggiata prima di cena tra le strade della sua prima infanzia. «Era solo - ricorda la giovane redattrice, che ha trovato il suo primo scoop proprio davanti al portone di casa - e passeggiava per le vie di quello che è stato il suo quartiere». Berlusconi nota i ragazzi e si ferma a parlare con loro. Gli racconta che da piccolo abitava proprio in quel palazzo al terzo piano. Si informa. Chiede chi siano ora gli inquilini dell'appartamento dove ha passato i primi anni di vita («dormendo in sala da pranzo visto che non c'era altro spazio»).
I ragazzi - come ricorda Francesca nel pezzo che ha firmato per gli Stati Generali - lo incalzano. Gli domandano se vuole salire. Magari potrebbero bussare agli inquilini del terzo piano. Il Cavaliere rinuncia («meglio di no, non voglio disturbare», confessa ai ragazzi) si limita a chiacchierare con loro sotto al portone per qualche minuto. E, dopo le ormai rituali foto di gruppo con i telefonini cui i giovani non rinunciano, saluta e se ne va. Di voci, lì nel quartiere, appena arrivata, Francesca ne ha sentite tante. «Sapevo che nello stabile dove sto ora, abitava Berlusconi - spiega - Però qui non ci si frequenta molto tra condomini quindi nessuno mi ha mai parlato di lui. In quartiere però di suoi coetanei che ci hanno giocato insieme da bambini ne ho conosciuti». «Gira anche voce - aggiunge - ma è solo una voce mai verificata visto che come affittuaria non partecipo alle riunioni di condominio, che qualcuno abbia anche proposto di far mettere una targa sul muro perimetrale del palazzo per ricordare che lì ci abitò Berlusconi. Senza successo a quanto pare». Dopo i saluti la giovane corre di corsa a casa e chiama il suo direttore, Jacopo Tondelli. Gli racconta il fatto.
Questi la convince a scrivere subito di getto un piccolo resoconto in prima persona. Racconto che - come succede per tutto ciò che naviga attraverso la Rete - fa presto a diventare, come si dice oggi, «virale». Insomma Francesca ha fatto il suo primo scoop proprio a via Volturno, proprio sotto casa.
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