Voli malesi, anno nero: sparito un altro aereo con a bordo 162 persone

Il 2014 sarà ricordato come l'anno più disastroso nella storia dell'aviazione malese dopo il terzo incidente aereo che ha coinvolto un Airbus A320 della compagnia low cost Air Asia, mentre era in volo fra l'Indonesia e Singapore. Il velivolo, con 162 persone a bordo tra cui 16 bambini e un neonato, è scomparso dai radar poco dopo le 6 del mattino (ora locale), circa quaranta minuti dopo essere decollato dall'aeroporto internazionale Juanda di Surabaya, nell'isola di Giava. «È molto probabile che ci sia stato un incidente, ma non abbiamo alcuna informazione che indichi dove sia precipitato», ha dichiarato il vicepresidente indonesiano Yusuf Kalla. Secondo un esperto di previsioni dell'Agenzia meteorologica e geofisica di Giakarta, nella zona dove è stato perso il contatto, nell'oceano tra il Borneo e Sumatra, c'erano nubi tempestose. «Potrebbero esserci state turbolenza, fulmini, forti venti sia verticali sia orizzontali, all'interno di nubi del genere». Ma c'è chi pensa anche al terrorismo. La vigilia di Natale gli Stati Uniti avevano allertato i loro concittadini in Indonesia e proprio sabato Al-Qaida ha invitato i suoi seguaci a mettere a segno attentati sui voli di linea. Inoltre l' Huffinton Post ricorda una serie di operazioni condotte nell'isola di Giava con l'arresto di due terroristi ritenuti responsabili dell'attentato, nel 2002, nell'isola di Bali, con 200 morti.

Nell'ultima comunicazione con la torre di controllo, il pilota aveva chiesto di variare il suo piano di volo virando e salendo di quota per evitare la zona tempestosa. L'Airnav, autorità per l'aviazione civile indonesiana, ha spiegato che si sono persi i contatti con il volo QZ8501 mentre l'aereo era in fase di ascesa. «Il pilota aveva comunicato di voler salire a quota 11.500 metri (quasi 2mila metri in più rispetto alla normale altitudine) - ha detto il presidente dell'Airnav Ignatius Tiahjono -. Sei minuti dopo l'ultima comunicazione è sparito dai radar». Le autorità indonesiane hanno dichiarato che a bordo ci sarebbero 149 indonesiani, tre coreani, e quattro cittadini di Singapore, Gran Bretagna, Francia e Malesia, oltre ai sei membri dell'equipaggio. Non risulta ci siano italiani nella lista dei passeggeri. È stata subito lanciata un'operazione per localizzare l'aereo, ma le ricerche sono state poi sospese con il calare della notte. Le autorità indonesiane hanno allestito un centro di crisi nell'aeroporto Juanda di Surabaya, da dove è partito il volo verso Singapore. Per i familiari dei passeggeri è un'angoscia senza fine e le scene di disperazione, tra le decine di persone radunate in una sala dell'aeroporto, sono numerose. «È il mio incubo peggiore», ha twittato il fondatore di Air Asia Tony Fernandes, che fino a ieri non aveva mai perduto un aereo. Nata nel 2001 e presente in tutto il Sudest asiatico, Air Asia è considerata la regina delle low cost , premiata negli ultimi sei anni col riconoscimento di «migliore compagnia a basso costo al mondo».

L'incidente di ieri chiude un anno orribile per le compagnie aeree malesi. Lo scorso 8 marzo, era sparito un Boeing 777 della Malaysia Airlines poco dopo il decollo dall'aeroporto di Kuala Lumpur. Il volo MH370 era diretto a Pechino con 239 persone a bordo. La sua scomparsa è ancora oggi un mistero, tanto che si è parlato, oltre all'incidente per il maltempo, anche di dirottamento e di attentato terroristico. L'aereo però non mai stato trovato e non ci sono ancora spiegazioni sul fatto che si sia inabissato nel Sud dell'Oceano Indiano, in una direzione opposta rispetto alla rotta di destinazione.

Il secondo disastro aereo, invece, è avvenuto il 17 luglio. Anche in questo caso il velivolo era un Boeing 777 della Malaysia Airlines, in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur con 298 passeggeri a bordo.

L'aereo è esploso sorvolando i cieli dell'Ucraina orientale, dove è in corso una guerra civile. Secondo le indagini internazionali, l'aereo sarebbe stato abbattuto per sbaglio da un missile lanciato dai separatisti filorussi.