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"Voterò sì a 3 referendum". Il sindaco dem spiazza Letta

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ribadisce il sostegno ai quesiti sulla custodia cautelare, sulla legge Severino e sulla separazione delle funzioni dei magistrati

"Voterò sì a 3 referendum". Il sindaco dem spiazza Letta

All'interno dell'area di centrosinistra si apre il fronte del "sì", pronto a sostenere alcuni referendum sulla giustizia che si terranno domenica 12 giugno. In quella data gli italiani saranno chiamati a recarsi alle urne per esprimersi in merito a cinque quesiti che riguardano la riforma del Consiglio superiore della magistratura (Csm), l'equa valutazione dei magistrati, la separazione delle carriere dei magistrati, i limiti agli abusi della custodia cautelare e l'abolizione del decreto Severino.

Un appuntamento sicuramente importante, visto che il livello di sfiducia degli italiani nei confronti della magistratura ha raggiunto livelli non indifferenti specialmente negli ultimi anni. Partito democratico e Movimento 5 Stelle tendono a non dare rilievo all'appuntamento elettorale, visto che il mancato raggiungimento del quorum è ciò che sperano. Ma tra i dem c'è una voce di dissenso rispetto alla linea generale: è il caso di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, che ha ribadito la volontà di dare il proprio appoggio a tre quesiti referendari relativi alla giustizia.

Il primo cittadino di Bergamo sul proprio profilo Twitter ha spiegato le ragioni della sua posizione. Da parte sua ci sarà l'ok al referendum sulla custodia cautelare perché "troppe persone sono detenute in Italia senza una condanna definitiva": in tal senso ha voluto chiarire che si va a eliminare il rischio di recidiva come motivo per l'arresto, ma che comunque "rimane la possibilità di disporre la custodia cautelare se c'è pericolo di atti violenti".

Giudizio positivo anche per il quesito sulla separazione delle funzioni dei magistrati: Gori ritiene necessario che tra le carriere di giudici e pubblici ministeri (accusa) ci sia una "distinzione più netta" a tutela "dell'equità del processo e dei diritti della difesa". Qualora dovesse vincere il sì, il magistrato dovrà scegliere all'inizio della carriera la funzione giudicante o requirente; poi dovrà mantenere quel ruolo durante tutta la vita professionale.

Potrà contare sul suo sostegno pure il referendum relativo alla legge Severino, che a suo giudizio va cambiata: che una condanna in primo grado per reati minori comporti la sospensione di un amministratore "è contro il principio della presunzione di innocenza (fino a sentenza definitiva)". Ha sottolineato che su questo campo sarebbe dovuto intervenire il Parlamento, "ma non l'ha fatto".

Non va dimenticato che anche Stefano Ceccanti, deputato del Partito democratico, ne voterà tre.

Il capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali ha preso in esame l'intervista del dem Walter Verini al Dubbio, che spiega perché secondo lui sarebbe giusta la posizione ufficiale del Pd che sarebbe per 5 "no": Ceccanti trova "convincenti" le parole sui quesiti relativi alla carcerazione preventiva e alla legge Severino, ma ha aggiunto che sugli altri tre referendum voterà "convintamente sì".

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