È scontro fra l'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il leader della Lega Matteo Salvini. Motivo dello scambio -duro- le parole pronunciate da Napolitano ieri, durante una lezione della «Scuola di politiche» di Enrico Letta dove, parlando di populismi in Europa e di partiti di destra, ha spiegato: «Mentre in Europa ci sono partiti di destra nati su tematiche tradizionali di destra e ora caratterizzati dall'anti-europeismo, in Italia abbiamo la Lega, che rappresenta la principale espressione di posizioni xenofobe, nazionalistiche e ora anti-europee».
Replica di Salvini: «Napolitano dovrebbe essere ricoverato». E poi ancora: «Non sa più quello che dice. Straparla e mi spiace che prenda uno stipendio dello Stato italiano». Per Napolitano la Lega non è come quei partiti storici come il partito di Haider in Austria e il Front National di Le Pen in Francia, «perché si è affermata nel 1992, nata in un'ottica regional-secessionista e oggi è diventata la principale espressione di posizioni xenofobe, nazionalistiche e anti-elitarie, anti-istituzionali e soprattutto anti-europee».
I capigruppo della Lega hanno minacciato azioni legali: «Abbiamo dato mandato ai nostri legali di valutare come procedere contro l'ex Presidente della Repubblica. I soldi che ne ricaveremo li daremo in beneficenza ad associazioni che si occupano di anziani bisognosi». Ma le parole di Salvini, a loro volta, hanno suscitato la reazione a catena (di difesa) da parte del Pd nei confronti di Napolitano.
Ieri Salvini ha dovuto affrontare anche un altro momento di tensione in calabria, mentre parlava sul palco di Rossano, in provincia di Cosenza: un uomo di trentasei anni, incensurato ha cercato di salire a forza sul palco, facendosi largo tra la folla; bloccato prima che ci riuscisse, si è scoperto che aveva con sé una cassa con delle pietre e un martello.
Ora è stato fermato per detenzione di armi improprie. Al contestatore il leader della Lega ha poi risposto dal palco, durante il suo comizio: «Di uno scemo che voleva lanciare un sasso non ne abbiamo bisogno, perché c'è tanta gente perbene».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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