L'insostenibile escalation della menzogna. Parafrasiamo un illustre critico dell'imperialismo di Mosca, Milan Kundera, per dare a Putin quel che è di Putin: nessuno come lui ha portato l'arte perversa tutta russa della bugia spudorata a fini di propaganda ai livelli che stiamo osservando in questi giorni. Giorni in cui si teme, e con qualche fondamento, l'inverarsi di un'assai più concreta escalation, quella militare con tanto di folle capitolo atomico. Un'accelerazione figlia della disperazione, che rischia di avvicinarci alla vera guerra che Putin ha in mente, che non è alla sola Ucraina, ma all'intero Occidente. Questa escalation è basata su un'altra, quella della menzogna firmata Putin: più incredibile e assurda dell'invasione dell'Ucraina, più rapida degli inutili missili ipersonici vantati dal dittatore, più impressionante dell'inattesa debacle della sua «armata rotta». Ieri il sempre più debole «zar» è arrivato a dire ai suoi compatrioti che l'Occidente incoraggia Kiev ad attaccare il territorio russo e a saccheggiarlo dei suoi beni e della sua sovranità (il che è falsissimo, anzi la principale preoccupazione di Biden è evitare esattamente questo per non allargare il conflitto). E ha perfino accusato lo stesso Occidente di voler attaccare la Russia con armi nucleari, il che è un'altra bugia assoluta, pronunciata proprio da chi prepara un'annessione truffaldina di quattro province ucraine per poi poterci minacciare con il suo arsenale atomico.
Sfacciataggine senza precedenti? Non scherziamo. Prima ancora del suo avvio lo scorso 24 febbraio, questa guerra è stata costruita su falsità sistematiche pronunciate in tutta serietà, con lo scopo non di essere creduti, ma di far capire che chi ha muscoli non ha bisogno di verità. Citiamo solo le principali, per ragioni di spazio. Il popolo ucraino non esiste, a Kiev comandano i nazisti, 150mila militari russi sono sul confine ucraino per esercitarsi ma non invaderanno nessuno, una fila lunga 65 chilometri di carri armati e blindati russi punta su Kiev per settimane, ma dopo che gli ucraini l'hanno decimata e sbandata «non ci interessava prendere Kiev», centinaia di morti nelle fosse comuni e per le strade di Bucha e di Irpin sono un falso dell'Occidente, altri 450 morti in un orrendo carnaio a Izyum sono un falso anche quelli, la nave ammiraglia della flotta del Mar Nero è affondata per un incidente, l'isola dei Serpenti è stata sgomberata come gesto di buona volontà, l'operazione speciale va avanti secondo i piani, l'esercito russo non colpisce obiettivi civili, la Russia vuole la pace ma Zelensky no.
E avanti fino a oggi, con l'autoimbroglio dei 300mila riservisti russi mobilitati: serviranno a vincere la guerra? C'è di che dubitarne. Sono civili da riaddestrare e sulla loro motivazione parla chiaro la minaccia di leggi per sbatterli in galera fino a 15 anni se non fileranno al fronte senza fiatare.
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