Politica

Pool di mamme-coraggio «Contro lo spaccio la videosorveglianza»

da Milano

Solo dieci passi dall’ingresso di casa. Dieci passi dal bambino con il grembiule blu e la cartella sulle spalle che la mamma accompagna a scuola. Una manciata di metri tra una scena di vita quotidiana e un regolamento di conti tra spacciatori. «In viale Monza siamo abituate a scene come queste» racconta una delle «mamme coraggio».
Come lei altre donne esasperate hanno dichiarato guerra a chi ha reso il proprio quartiere un paradiso per spacciatori e drogati. «Non siamo gli sceriffi della zona - dicono - e non vogliamo esserlo, ma vigiliamo sulle strade per la nostra sicurezza e chiamiamo la polizia quando c’è bisogno del loro intervento». In pratica non si voltano dall’altra parte, ma denunciano. Hanno iniziato con una fiaccolata otto mesi fa per chiedere una maggiore presenza delle forze dell’ordine, ottenendo il nuovo commissariato di Villa San Giovanni, che da aprile ad oggi ha effettuato 58 arresti per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Hanno proseguito la loro lotta con dossier fotografici, in cui sono stati immortalate scene di chi cede e acquista droga e di chi «si buca» seduto su un marciapiede. Sono loro ad andare a tutti gli incontri istituzionali in cui si fa il punto della situazione sul quartiere.
Ma sono costrette a vivere nell’anonimato. Sfuggono le telecamere, i fotografi e i loro nomi sono top secret per proteggerle da eventuali ritorsioni. «Siamo mamme sui quarant’anni, lavoriamo come tutti e abbiamo una famiglia da portare avanti e proteggere» dicono. «Ma per noi alcune cose sono vietate: per esempio non possiamo andare al cinema al secondo spettacolo, parcheggiare e tornare a casa a piedi senza il terrore di incontrare il criminale di turno». Non si stancano di ripetere che «fino a quando ogni numero civico avrà un suo spacciatore, non ci sentiremo tranquilli». Le foto che hanno presentato in Prefettura pesano come macigni sul senso di insicurezza avvertito dai cittadini. «Da quando abbiamo il nuovo commissariato le cose sono migliorate, ma non basta. Adesso vorremmo il potenziamento dell’illuminazione e l’installazione di telecamere per la videosorveglianza».

Il Comune di Milano ha risposto: «Entro l’anno - ha detto il vicesindaco Riccardo De Corato - entreranno in funzione le telecamere».

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