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Il popolo di Savignone adesso deve tornare in piazza

Al massimo, e legittimamente, si può farne una questione stilistica, come mi ha fatto notare la nostra carissima lettrice ed amica Giuliana Valle Pierottet, che non ha apprezzato l’uso del termine «culona», sia pure come chiara citazione di un’intercettazione-fantasma di Silvio Berlusconi dedicata ad Angela Merkel.
Ma, stavolta, il problema non è affatto stilistico. È sostanziale: le recenti rivelazioni sulla telefonata della cancelliera tedesca al Quirinale, le smentite che non smentiscono, il riferimento del presidente del Consiglio Mario Monti durante la conferenza stampa di fine anno alla necessità di rassicurare i tedeschi da parte sua (e invece rassicurare non dico i genovesi e i liguri, ma almeno gli italiani, pare brutto?), sono inquietanti. Soprattutto perché gettano ombre sulla sovranità popolare.
E proprio la «sovranità» - nonostante dal punto di vista costituzionale sia assolutamente garantita, visto che il governo Monti gode di un’amplissima fiducia in Parlamento - è la nostra preoccupazione principale. Quella che ci ha fatto organizzare, insieme a Marco Melgrati, Gianni Plinio e Matteo Rosso, in rigoroso ordine alfabetico, la manifestazione al teatro della Gioventù che ha avuto uno straordinario successo, nonostante i timidi tentativi di boicottaggio, palesi o occulti, di una parte della nomenklatura del centrodestra.
Ecco, ripartiamo da lì. Dal popolo del Giornale, che poi era il popolo del Teatro della Gioventù, che era lo stesso popolo di una bellissima sera d’agosto a Savignone, e che è il popolo dei moderati. Quello che chiede soltanto che il proprio voto sia rispettato e che le proprie scelte non siano svendute al miglior offerente. Magari con i voti presi a destra per portarli a sinistra.
Vedete, qui in redazione siamo abituati a ricevere decine e decine di mail e lettere ogni giorno. Ma non ne abbiamo mai ricevute tante, come da quando c’è Monti al governo. E non solo per lamentare la moltiplicazione di tasse, accise e balzelli. Ma anche perché si contesta la sua legittimità dall’inizio, la mancanza di un’investitura popolare. Altro che la Merkel, persino se fosse dotata di un lato B degno di Belen.
Ecco, proprio per questo vi annuncio che, a breve, appena tutti saranno rientrati dalle vacanze, organizzeremo un nuovo incontro per difendere in modo forte e chiaro il nostro voto. Ce lo chiedete in tanti e avete iniziato a chiedercelo fin dai giorni immediatamente successivi all’incontro del teatro della Gioventù.
Volutamente, abbiamo lasciato passare qualche settimana per non guastarvi i giorni dedicati alle Feste civili e religiose con abbondanti dosi di bile che si sarebbero mosse solo al ricordo di alcuni dei provvedimenti governativi o delle manovre che hanno portato alla sostituzione di Silvio Berlusconi, con il contorno delle notizie in arrivo ad esempio dal processo Mills, con la testimonianza dell’avvocato inglese che scagiona il Cav.
Insomma, chiamatelo complotto, chiamatela congiuntura mediatica, chiamatele coincidenze sfortunate, chiamatelo Pippo.

Ma qualcosa in Italia è successo. E noi saremo di nuovo in piazza (poi, ovviamente, vi diremo bene come, dove e quando) per raccontarlo, sempre dando voce a tutti voi. Le adesioni sono aperte e queste pagine sono a vostra disposizione. Vi aspettiamo.

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