Via Porpora Centinaia di egiziani manifestano contro Mubarak: code e disagi

Ancora alta tensione sotto il consolato egiziano di via Porpora e nelle strade intorno per la manifestazione che anche ieri è stata organizzata per solidarizzare con gli egiziani che in questi giorni stanno dando vita alle manifestazioni di piazza al Cairo. In cinquecento si sono ritrovati in via Porpora per un presidio, ma subito dopo il gruppo si è mosso verso piazzale Loreto. Un corteo disordinato per protestare contro il governo di Mubarak e chiedere lo stop alle violenze ha sfilando accanto alle auto nel traffico di via Andrea Costa. Il gruppo è stato inizialmente fermato dagli agenti in assetto antisommossa che, dopo le pressioni dei manifestanti, lo hanno lasciato partire in corteo. Man mano che la manifestazione non autorizzata proseguiva, hanno continuato ad aggiungersi connazionali egiziani e alla fine il numero ha superato i 1.500. Dalla folla si sono a lungo alzati cori in lingua araba: «Il popolo vuole che cada il governo». Ma anche in italiano: «Mubarak assassino». In mezzo al gruppo numerose donne con bambini. I manifestanti hanno mostrato cartelli dove Mubarak viene disegnato con una divisa della SS posizionato su uno sfondo con la croce celtica. Ai passanti italiani gli egiziani hanno consegnato un volantino con scritto: «Ci sentiamo ripetere spesso “perché non ve ne tornate a casa vostra”? Adesso gli italiani vedono dalla televisione qual è la sofferenza che abbiamo a casa nostra».
Intanto sotto il consolato egiziano è proseguito per il terzo giorno consecutivo il presidio del Comitato immigrati egiziani in Italia insieme alla Confederazione unitaria di base (Cub). «In questi giorni il Governo egiziano compie massacri atroci contro i propri cittadini».

Di qui la condanna delle «violenze del governo egiziano e la complicità dei governi occidentali» e l’appello «a tutti i lavoratori, immigrati e italiani a sostenere le mobilitazioni in Egitto». Oggi, annunciano gli organizzatori, si replica.

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