Portiera aperta: è omicidio colposo. I ciclisti in rivolta contro il Comune

Indagata la passeggera dell’auto che ha causato la caduta del dodicenne. La proteste delle associazioni: «Un’altra tragedia che si doveva evitare». STRADE KILLER «Auto parcheggiate in divieto, ma nessuno fa rispettare le regole»

Portiera aperta: è omicidio colposo. I ciclisti in rivolta contro il Comune

Sarà indagata per omicidio colposo la donna di 29 anni che sabato sera in via Solari, aprendo la portiera della Toyota Yaris, ha fatto cadere il piccolo Giacomo, poi travolto dal tram. La sua eventuale responsabilità è al vaglio degli agenti della polizia locale e del pubblico ministero Cristiana Roveda che stanno valutando anche la possibilità di inserire nel fascicolo il conducente dell’auto che non poteva sostare in quel punto. Più complessa invece la posizione dei proprietari delle altre vetture parcheggiate lungo la strada, in questo caso saranno le perizie della magistratura a valutare eventuali colpe.
«Addio Giacomo, piccolo Angelo». La pioggia ieri pomeriggio lavava via l’inchiostro di un biglietto. I fiori lì vicino per una morte senza senso. Ammesso che di senso si possa comunque parlare nella scomparsa di un ragazzino di 12 anni falciato da un tram dopo aver lasciato l’oratorio di santa Maria del Rosario. Ieri alla veglia di preghiera c’era tanta commozione, ma sul web è esplosa la rabbia. Perché Milano «è ormai una giungla d’asfalto». Si mettono nuove tasse per educare a non usare le auto, ma poi non si fa abbastanza (o meglio proprio niente) per proteggere ciclisti e pedoni. Di «una morte che si poteva evitare» parla il presidente di Ciclobby Eugenio Galli. «Via Solari - la sua protesta - è pericolosa tutti i giorni, nelle ore diurne non meno che in quelle serali, con la pioggia e col sole. Anche oggi, nonostante la nuova e chiara segnaletica verticale e orizzontale, le auto sono posteggiate senza soluzione di continuità, in sosta vietata, lungo la carreggiata di scorrimento delle auto». E allora l’accusa. «Agli assessori Maran e Granelli chiediamo di intervenire intanto sul controllo efficace e continuo della sosta abusiva: che fine ha fatto il sistema street control assegnato in dotazione alla polizia locale?». Le telecamere montate sulle auto dei «ghisa» per multare le auto parcheggiate in doppia fila. «A chi, a cosa è dovuta la prassi di tolleranza della polizia locale, in quella come in altre vie - rincara la dose Galli -, di questo malcostume di sosta che mette in grave pericolo la sicurezza delle strade?». E poi un invito. «Occorre separare i percorsi del tram, le cui possibilità di manovra sono essenzialmente limitate alla frenatura, facendo in modo che le corsie siano effettivamente protette e fatte rispettare».
Un consiglio ripetuto anche dai tanti ciclisti che ieri hanno preso d’assalto il profilo Facebook dell’assessore Maran. «Pierfrancesco - scrive Marco - possiamo vedere domani mattina gli operai al lavoro in via Solari a mettere giù i cordoli di plastica? Come avete fatto in Vittor Pisani. Date un segnale alla città, non ci vuole molto. In una giornata è fatta». Poi c’è Ale. «Perché non accada più quel che è successo in via Solari, mettiamo i cordoli di protezione del tram a via Solari, a via Farini, a corso Vercelli... Forse qualche residente si lamenterà (ma il problema si risolve creando aree di parcheggio dedicate), forse qualche commerciante che non guarda oltre il proprio orticello si lamenterà anche lui, ma almeno si potrà dire di stare dalla parte dei diritti umani e di chi non li calpesta e non dalla parte dell’illegalità e dell’omicidio (come in questo caso)!». Maran promette. «Stavamo già progettando di proteggere la preferenziale di Via Solari - promette l’assessore Maran - Ne avevo anche scritto qualche giorno fa, ora lo faremo con anche maggior determinazione».

Ma Marco è durissimo. «Assessore, quando è che farà quello che tanti le stanno chiedendo ovvero iniziare davvero a far rispettare il codice della strada? Lei può far molto per evitare che l’assassinio legalizzato di sabato non si ripeta».

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