Portofino, blitz del Fisco a Villa Altachiara

Portofino, blitz del Fisco a Villa Altachiara

Il Fisco vuole oltre 20 milioni di euro da Maurizio Raggio, imposte su redditi presunti dai giri di denaro della Mani Pulite milanese, e piomba con esattori di Equitalia, funzionari dell’Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza a villa Altachiara per pignorarne i mobili ed i quadri antichi, soprammobili e ninnoli appartenuti alla contessa Francesca Vacca Agusta. L’operazione, scattata ieri mattina a Portofino, durerà diversi giorni e rinfocolerà le voci sui favoleggiati tesori di cui Raggio sarebbe depositario. «È una follia - sbotta Maurizio Raggio, che tuttora abita nella villa con moglie e figlio - è come se si chiedesse a prostitute e rapinatori di pagare le tasse!». Il Gico della Guardia di Finanza ha pazientemente ricostruito il patrimonio di Maurizio Raggio, condannato in primo e secondo grado a tre anni e quattro mesi per riciclaggio e ricettazione (pena poi indultata) e che non ha presentato dichiarazioni dei redditi in Italia dal ’94 al ’99. Ma in Italia ha trovato solo briciole. Dall’estero, per rogatoria (inutilizzabili, sostiene Raggio), sono giunte notizie di beni per alcuni milioni di euro. La stessa villa Altachiara, valutata tra i 30 ed i 40 milioni, è di proprietà di una società inglese, la Ellanby, e quindi inattaccabile. Così Equitalia, l’agente di riscossione della provincia di Genova, ha deciso di puntare al contenuto della dimora costruita alla fine dell’Ottocento da Lord Carnavon, egittologo britannico scopritore della tomba del faraone Tutankamon. Le Fiamme Gialle e gli esattori sono piombati in villa, sorvegliata anche da mare da una motovedetta della Gdf. Sono state passate al setaccio le trenta stanze della dimora a picco sulle onde, dalla quale scomparve nel gennaio 2001 la contessa Vacca Agusta, il cui cadavere fu ritrovato 40 giorni dopo in Costa Azzurra. Tutti gli oggetti di valore (tra cui un’ottantina di quadri antichi) sono stati inventariati . E la villa ha svelato i suoi segreti. Due le casseforti trovate: una era vuota; l’altra, contenuta in un caveau, conteneva documenti che sono stati esaminati soprattutto dai finanzieri. Fuori dal cancello è stata vista portare via anche una vecchia valigia sporca di terra. Dissotterrata nel parco? Si sono chiesti i curiosi. «Mi sento come le vecchiette che ricevono bollette pazze del telefono o del gas - dice Maurizio Raggio -.

Tutto nasce dalla follia dello Stato di cedere a società di riscossione i suoi crediti. Ho mostrato un atto notarile dal quale si evince che anche il contenuto della villa non appartiene a me ma alla società che ne è proprietaria. È stato tutto inutile

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