«Il portoghese non vuole consigli Con Carletto è tutto più facile»

Frank Arnesen, 54 anni e un passato da fine geometra del centrocampo della sorprendente Danimarca, i duellanti li conosce davvero bene. È stato il direttore sportivo di Mourinho e ora lo è di Ancelotti. Dai litigi col portoghese all’amicizia con Carletto l’ex centrocampista della nazionale danese non ha dubbi sulla doppia sfida di Champions tra Inter e Chelsea: «Prevedo grande equilibrio, ma noi abbiamo Ancelotti...» confessa sibillino.
Sembra una frecciatina bella e buona nei confronti del suo ex allenatore…
«Diciamo piuttosto che le mie parole sono lo specchio di un rapporto asettico, professionale, ma poco amichevole. Mourinho non accettava consigli da nessuno, ovviamente neppure dal sottoscritto».
E con Ancelotti la musica è cambiata?
«In maniera netta. Tra me e Carlo c’è grande stima. Siamo stati due centrocampisti di pari livello e di simile ruolo. Abbiamo la stessa visione del calcio. Appena arrivato a Londra mi ha chiesto di metterlo al corrente sui segreti della Premiership e sulla storia del Chelsea. I nostri uffici sono uno di fronte all’altro e ci frequentiamo anche fuori dal lavoro».
Lei più di una volta ha sottolineato la felice intuizione di Abramovich.
«Sì, ma non perché mi ritenga un aziendalista. Ancelotti è stata la miglior scelta possibile. Ha esperienza e ha vinto tutto».
In Inghilterra l’allenatore è anche un manager che si occupa ad esempio in prima persona della campagna acquisti. Tra lei e Ancelotti sta filando tutto liscio sotto questo profilo?
«Ai tempi di Mourinho e di Avram Grant avevo più potere nella scelta dei giocatori, anche con Hiddink perché era impegnato su due fronti, ma con Ancelotti è diverso. Lui ha avuto la responsabilità di valutare e scegliere in virtù della sua indubbia preparazione. Ed è un bene, perché ora posso occuparmi di settori come marketing e sponsorizzazioni. Avere un buon rapporto è fondamentale, significa potersi confrontare in ogni momento con la massima trasparenza».
Quali sono a suo avviso le differenze più marcate tra i due allenatori.
«Preferisco non entrare in polemica. Mourinho l’avete conosciuto anche in Italia, il suo rapporto con i mass media è sempre movimentato.

Ancelotti non si addentra in commenti oltre a quelli tecnici della squadra».
Sì, ma come finirà?
«Stiamo parlando di due tra le squadre meglio attrezzate al mondo. Come accennavo la differenza potrebbe venir fuori dalle strategie».

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