Possibile proroga sui «nodi» assicurativi di Intesa Sanpaolo

da Milano

Apertura del presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, a una proroga per Intesa Sanpaolo sul nodo assicurativo. In pratica, potrebbe slittare il termine di fine maggio posto alla superbanca per aprire oltre mille filiali del gruppo a una nuova compagnia, chiamata a fare da terzo polo, secondo quanto era previsto dal via libera condizionato alla fusione dato dall’Authority nel dicembre 2006. «Se chiederanno ulteriore tempo, come negarglielo? Stanno andando come treni - ha aggiunto Catricalà -: ad altri soggetti abbiamo concesso tempo anche per operazioni meno complicate». In Intesa Sanpaolo la vicenda del terzo polo assicurativo è emblematica di quegli intrecci azionari caratteristici della finanza italiana. Oltre a essere partecipata dalle Generali (al 5%) e azionista del Leone (con il 2,2%), Intesa è legata al gruppo di Trieste in Intesa Vita (joint venture paritetica con Alleanza), mentre da Torino sono arrivate nel gruppo le attività assicurative di Eurizon. L’Autorithy aveva chiesto di distribuire in 1.133 sportelli le polizze di un altro gruppo assicurativo, e di cedere un ramo d’azienda per la produzione del vita.

Tra le possibili soluzioni per il riassetto delle attività assicurative di Intesa Sanpaolo, secondo indiscrezioni di fonte finanziaria, starebbe prendendo quota l’ipotesi di cessione di Banca Fideuram a Generali in cambio del 50% della joint venture paritetica Intesa Vita e di una cospicua integrazione cash. Questa soluzione andrebbe incontro alle richieste dell’Antitrust contro gli intrecci azionari tra Milano e Trieste, rafforzati dagli accordi assicurativi.

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