Probabilmente quel treno non lo ha neanche sentito arrivare. Giovanni Magliani, 53 anni, ferroviere spezzino che operava come tecnico della manutenzione nella stazione del levante ligure è morto schiacciato da un convoglio in manovra su un binario secondario dello scalo ferroviario a due passi dal suo ufficio. E tutto è successo a pochi metri dalle case. Quella zona della stazione infatti è defilata e arriva quasi a sfiorare i palazzoni austeri e grigi del quartiere popolare della «Scorza». A una ventina di metri un monumento che ricorda i caduti delle ferrovie.
Ma la disgrazia di ieri forse è più ascrivibile al capitolo della tragiche fatalità, quelle che si manifestano con il volto di un destino maledetto. Sì perché Magliani in quel casottino rosa stretto tra il binario di manovra e la linea di transito lavorava da tempo. Uscito come faceva tutti i giorni probabilmente per la pausa pranzo oppure per alcune commissioni, potrebbe essere stato indotto in errore dalla consuetudine tanta era la familiarità che aveva con i treni in transito in quel punto. Forse per disattenzione, forse per alcuni problemi di udito di cui pare soffrisse da tempo è uscito da quell'ufficio troppo vicino alla strada ferrata ed è stato investito.
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