Posticipata in Iran la chiusura dei seggi: «Alta l’affluenza»

Teheran. Si sono chiuse ieri in tarda serata le operazioni di voto per le elezioni legislative iraniane. La chiusura dei seggi era stata rinviata diverse volte per permettere a tutti gli elettori di votare, e il ministero dell’Interno ha affermato - secondo quanto riferito dall’agenzia Irna - che l’affluenza alle urne è stata più alta che quattro anni fa. «Contrariamente alle nostre previsioni l’affluenza è in rialzo rispetto alle ultime legislative», ha dichiarato il ministro dell’Interno Mostafa Pur-Mohammadi senza fornire cifre precise. Nelle legislative del 2004 l’affluenza alle urne era risultata di poco superiore al 50%. Secondo il portavoce del governo, in questa consultazione l’affluenza supererà il 60%.
I discorsi trionfalistici di Teheran sull’affluenza vengono contraddetti da alcune testimonianze. «Io non voto e nessuno dei miei amici è andato a votare»: così la studentessa iraniana Leyla racconta la delusione dei giovani del suo paese.

«Dopo che abbiamo votato in massa per Khatami e ci siamo ritrovati con un pugno di mosche, andare a votare non ha più senso», ha aggiunto in un’intervista telefonica ad Aki-Adnkronos International. L’unica altra incertezza sull’esito del voto (la vittoria dei conservatori è già stata decisa a tavolino) riguarda quanti deputati riusciranno a ottenere i rivali interni di Ahmadinejad.

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