Sono sempre più cari i prezzi dei posti letto riservati agli studenti universitari. Gli affitti sono cresciuti del dieci per cento nellultimo anno. Secondo una recente indagine del Codacons, una stanza singola nelle vicinanze degli atenei può costare fino a 650 euro. I posti nelle Case dello studente sono insufficienti, per una popolazione universitaria fuori sede che in città tocca le 300mila presenze. E allora non rimane che rispondere a uno dei tanti annunci che affollano bacheche, siti internet e riviste specializzate.
Nella maggior parte dei casi, però, i proprietari propongono soluzioni «in nero», senza alcuna garanzia. «Quello degli affitti agli studenti è un problema grave - afferma Marco Donzelli, presidente provinciale del Codacons -. Il fatto è che in Italia non esiste una politica in favore degli universitari». Il risultato è che chi non ha mezzi economici sufficienti non può cambiare città ed è tagliato fuori dagli atenei più prestigiosi». La responsabilità è dei proprietari, che non applicano contratti regolari. Ma in parte degli stessi studenti, che subaffittano le camere, facendo lievitare i prezzi. «Poi ci sono le agenzie di intermediazione - continua Donzelli -. Alcune propongono soluzioni che poi si rivelano invivibili». Vere e proprie topaie, confermano gli stessi ragazzi. «Litigi fra inquilini e proprietari sono allordine del giorno - racconta Anita Pirovano, che frequenta Psicologia alla Bicocca -. Molte case non sono a norma. Ma se lo fai notare, ti rispondono che non ci mettono nulla a trovare qualcun altro».
Una legge prevede lesistenza di un contratto destinato proprio agli studenti: i genitori possono scaricare i costi dal 730, i proprietari ottengono uno sconto sullIci. Insomma, vantaggi per tutti. «Eppure - continua Anita -, in pochi lo praticano. Il mercato è lasciato libero e i prezzi lievitano».
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