Cronaca locale

«Potrei intitolare il nuovo parco a Celentano»

Tre anni per bonificare l’area industriale. Oltre alla zona giochi per i bimbi sorgeranno campus universitario, case, anfiteatro e impianti sportivi

«Potrei intitolare il nuovo parco a Celentano»

(...) Moderna ma attenta al suo passato perché i suoi percorsi e tutto il disegno del verde tiene conto e valorizza gli antichi tracciati rurali, simbolo di un passato agricolo non troppo lontano. Perché per Milano il rispetto del territorio è anche e soprattutto rispetto per la sua identità storica». Con buona pace del Molleggiato rockpolitik, il bersaglio preferito in un giorno in cui anche un raggio di sole spunta a salutare il nuovo castello incantato per i bambini. «Se proprio Celentano vuole - saetta l’assessore Gianni Verga che ha portato la piccola Maddalena a collaudare il grande scivolo -, qui al posto dell’erba, degli alberi e delle fontane, gli rimettiamo le raffineria. Così i bambini torneranno a respirare petrolio. Cominci a raccogliere le firme. Altrimenti, se riconosce quanto fatto qui per il verde e contro il cemento, potremmo anche intitolargli il parco». Il sindaco sorride. «Si può fare - sorride Albertini -. Certo bisogna che Celentano impegni a venire qui a vedere il verde e le case a prezzo controllato per i giovani sposi che non possono permettersi come lui una mega villa con parco privato. Oggi non ho l’impressione di stare in un quartiere dormitorio, in una periferia desolata. Vedo abitazioni moderne e un grande giardino davanti a casa. L’obiettivo di questa amministrazione è sempre stato trasformare la città da monocentrica a policentrica. La nostra filosofia, ma soprattutto la nostra pratica, è creare tante città nella città. Celentano? Le parole di un cantante mi piacciono solo quando canta».
E intanto passeggia lì dove non molto tempo fa il terreno era intriso di sostanze tossiche e i bambini rom giocavano infettati dalla salmonellosi. Ora ci saranno i campi sportivi e un’area gioco con una superficie di gomma abbellita con sculture di terra. E poi lo «ziguratt» per creare un percorso in salita circolare e un caleidoscopio ricoperto di prato che permette ai più piccoli di entrare in uno spazio invaso da un’affascinante gioco di luce.
Ci sono voluti tre anni di bonifica ambientale e oltre 6 milioni di euro spesi da EuroMilano per rendere vivibile l’area e creare il Giardino dei giochi, primo tassello del Parco Certosa. Il tema è l’acqua, secondo le linee progettuali curate dallo studio inglese Armstrong Bell Landscape che ha disegnato canali, fontane e quattro piazze. Tre in corrispondenza degli ingressi e una centrale, dove sorgerà un grande anfiteatro verde dedicato all’arte e alla musica. «Siamo orgogliosi di essere tra i protagonisti di questa nuova fase di sviluppo che sta vivendo la città di Milano - sottolinea Alessandro Pasquarelli, ad di EuroMilano -.

Con l’inaugurazione di questo parco, possiamo dire di essere riusciti a restituire ai cittadini non solo un’area ex industriale, ma una nuova qualità del vivere».

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