
L'editore Giampaolo Prearo continua il suo ciclo di presentazioni dedicate ai libri d'arte e ai libri d'artista con la prestigiosa monografia dedicata all'artista Giuseppe Penone, storico esponente dell'Arte Povera. Il nuovo volume contiene disegni, fotografie e riflessioni dell'autore sul ciclo di interventi intitolato «Alpi Marittime». Nell'inverno tra il 1967 e il 1968, agli esordi della sua carriera, Giuseppe Penone realizzò una serie di azioni all'aperto nei boschi attorno a Garessio, suo paese natale. Queste azioni, fotografate e raccolte sotto il titolo di «Alpi Marittime», chiaro omaggio a quei luoghi, al confine tra Piemonte e Liguria, contengono già in sé i temi fondamentali di una ricerca artistica personale destinata a emergere negli anni a venire: l'acqua, gli alberi che crescono, gli elementi viventi del bosco. Il coinvolgimento dei materiali fluidi dell'ambiente nel processo scultoreo, l'azione dell'artista e l'azione della natura si fondono in una identificazione totale, una «somma di forze - come ha scritto Penone - da cui l'opera nasce nel tempo».
«L'obbiettivo dichiarato del volume scrive Maraniello è la ricerca storica e analitica rivolta a tre fondamentali e seminali anni del lavoro di Giuseppe Penone. Eppure il periodo in cui l'artista con straordinaria precocità sembra maturare i principali temi e modi del suo operare è difficilmente contenibile in una mera cronologia e il tentativo di offrire una misura o un ritmo a un tale succedersi di idee ed eventi non può che porsi quale determinazione transitoria verso la comprensione di una poetica ce del proprio tempo fa questione». Negli ultimi anni, lo storico editore ha trasferito la sua sede milanese nel grande spazio di via Moneta, a pochi metri dalla Pinacoteca Ambrosiana, oggi un centro culturale, periodico palcoscenico per la presentazione di libri, mostre e incontri con gli autori. Quello di Prearo rappresenta un contributo prezioso alla storicizzazione di un mondo dell'arte che oggi, nella bulimìa della civiltà digitalizzata, consuma prodotti artistici o sedicenti tali alla velocità della luce. La sua azione «dura e pura» fino a adesso ha viaggiato su un triplo binario: l'edizione di importanti monografie e «libri-opera» dei maggiori artisti del Dopoguerra, la promozione sempre attenta dei talenti emergenti nel panorama nazionale e internazionale, la pubblicazione di una collana storica che si avvale del contributo dei maggiori critici dell'arte. Al primo gruppo appartengono i libri della collana curata da Achille Bonito Oliva, come la monografia su Piero Manzoni con testi di Germano Celant, quella su Mimmo Rotella con testi di Tommaso Trini, quella su Giulio Turcato, Gianni Dova, Mimmo Germanà, Gianni Bertini, Cesare Berlingeri. Tra le opere di maggior pregio della Prearo Editore figurano anche «libri d'artista» che fuoriescono dallo stereotipo del prodotto editoriale per diventare essi stessi, in edizioni limitate, oggetti d'arte da collezione.
Queste opere, come è nella grande tradizione del libro d'artista di matrice futurista, rappresentano una testimonianza diretta dell'artista, fondendo l'elemento critico e testuale a quello «artigianale», contenuto e contenitore di un'opera inedita.