La predica di Günter Grass

La generazione dei giovani scrittori tedeschi è fatta da autori che rifiutano i temi alti. Non solo. La loro tendenza all’autoreferenzialità e al disimpegno rischia di replicare i danni causati a suo tempo dalla Repubblica di Weimar. A pronunciare questa reprimenda è Günter Grass, che in un’intervista al settimanale «Der Spiegel» ammonisce i giovani intellettuali del suo Paese a «non ripetere gli errori della Repubblica di Weimar, rifugiandosi nel privato». Il Premio Nobel tedesco sottolinea che «in Germania il contributo degli intellettuali per lo sviluppo di una democrazia matura è stato considerevole», ma «esistono segnali che questo apporto sta venendo meno». Coglie anche l’occasione del prossimo ventennale della riunificazione tedesca il 3 ottobre prossimo per criticare il modo in cui essa è stata realizzata. «Continuo a pensare che non avremmo dovuto inghiottire la Ddr in un modo tanto affrettato». Secondo lo scrittore, i cittadini che scesero in piazza per mettere fine al regime comunista della Ddr avevano appena fatto in tempo a pronunciare la storica frase «il popolo siamo noi», che «questo popolo insieme alle sue fabbriche è stato liquidato ed il suo patrimonio è stato svenduto per due soldi dalla Treuhand (la struttura creata per privatizzare le aziende della Ddr, ndr)». Grass aggiunge in tono sferzante che «c’è una bella porzione di autoinganno, se adesso in questa ricorrenza del ventennale ci complimentiamo a vicenda per quanto è bello ciò che è stato realizzato. I fatti parlano un altro linguaggio, come l’elevata disoccupazione e le zone spopolate, per non parlare di quello che viene chiamato il Muro nelle teste». Parole dure. Parole indignate. Soprattutto parole di una ex Waffen SS, corpo d’assalto di Himmler nel quale il giovane Grass, per niente autoreferenziale e molto impegnato, si arruolò forse per rimediare ai guasti prodotti da Weimar. Piccolo particolare che lo scrittore, nel frattempo divenuto icona della sinistra europea, tenne celato per una sessantina di anni. Non importa.

Grass alla predica non rinuncia: «La crisi finanziaria, la povertà infantile, la prassi delle espulsioni e la spaccatura in ricchi e poveri sono temi sui quali i giovani scrittori devono prendere posizione e devono farlo a voce alta». Jawhol, Günter.

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