Il prefetto: «Una task force contro gli assalti in villa»

Il sottosegretario Saponara da Lombardi: «È un uomo di Stato dalla decisioni rapide»

Gianandrea Zagato

Gang all’attacco, più uomini in campo. È la pronta risposta di Gian Valerio Lombardi al fenomeno delle rapine in villa. Il prefetto ha infatti disposto «d’intesa con i vertici provinciali delle forze dell’ordine, l’intensificazione dei servizi di vigilanza sul territorio». Misura di prevenzione e di contrasto che impegna «contingenti speciali del nucleo prevenzione anticrimine della questura e della compagnia d’intervento operativo dei Carabinieri, che affiancheranno le pattuglie già operative sul territorio».
Decisione destinata ad agevolare l’attività investigativa e di contrasto su un fronte che sta destando tanto allarme sociale. Tema che è stato pure affrontato in «un lungo e cordiale» colloquio tra Michele Saponara e il prefetto: «Dimostrazione che le forze dell’ordine non assistono passive come qualcuno crede. Tutt’altro. Duri e pesanti colpi sono già stati inferti contro queste gang che non vanno tanto per il sottile» annota il sottosegretario all’Interno. Che rimarca «lo spirito del nuovo prefetto, uomo di Stato dalle decisioni rapide». «La decisione di Bruno Ferrante di lasciare la carriera per candidarsi ha solo accelerato i tempi di un cambio che era fisiologico e che vedeva proprio Lombardi come candidato prefetto di Milano» confida Saponara. Come dire: il rappresentante dello Stato appena arrivato a Palazzo Diotti da Firenze (ieri, tra l’altro, Lombardi ha incontrato anche l’arcivescovo Dionigi Tettamanzi) è l’uomo giusto al posto giusto per dare quelle risposte attese all’ombra della Madonnina. «Fermenti di una città complessa» annota Saponara: «Di questo e altro abbiamo parlato, confrontando dati e opinioni».
«Altro» che si traduce, ad esempio, nella questione immigrazione: «Come giustamente dice Lombardi la legalità va coniugata con la solidarietà senza però mai dimenticare che esistono i cittadini italiani. Un caso? Quello stabile di via Lecco occupato abusivamente da immigrati africani che possono vantare diritti ma hanno pure doveri. E questo significa il rispetto delle regole». Virgolettato che operativamente significa lo sgombero, «Lombardi ne ha effettuati, a Firenze, ben ventiquattro e tutti con il massimo consenso sociale: credo che questa sinergia tra Istituzioni possa trovare felice applicazione anche sul territorio milanese». Condizione indispensabile, quella della «sinergia tra Istituzioni», in una città che «non è disperata» aggiunge Saponara: «Penso alle periferie, dove sorgono i campi nomadi. Aree occupate abusivamente da cui discende una convivenza non sempre facile con gli abitanti della zona. Credo che, pure su questo fronte, Lombardi possa dare risposte concrete studiando le soluzioni possibili con tutte le forze sociali».


Riassumendo: opera di mediazione, «che sta nello spirito dell’impegno prefettizio», accompagnata «dalla prontezza d’intervento». E, attenzione, chiosa il sottosegretario all’Interno, non come vuoto slogan, parola d’ordine in vista della campagna elettorale, ma come impegno quotidiano per la gestione dei problemi emergenti della realtà milanese.

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