Cronaca locale

«Preghiamo per tutte le religioni del mondo»

Giacomo Susca

«Tutte le religioni del mondo proseguano il loro cammino di un dialogo paziente e coraggioso». È l’appello rivolto ieri alla comunità dall’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, che ha voluto per questo ricordare i gesti distensivi compiuti dagli ultimi Pontefici, da Giovanni XXIII a Benedetto XVI.
L’arcivescovo di Milano si espresso così in occasione della festa dell'esaltazione della Croce e del Rito della «Nivola», celebrata al Duomo. Nel suo discorso, Dionigi Tettamanzi ha posto all'assemblea la domanda cruciale: «Cosa significa avere portato il chiodo della Santa Croce in mezzo a noi? Significa ricordarci che questo chiodo non ha solo lacerato la carne di Gesù ma che ormai è stampato nel cuore di ciascuno di noi, perché in noi viene riversato l’amore sovrabbondante del nostro Signore. Questo suo amore è in mezzo a noi, è nel mondo. È una realtà generatrice di salvezza, di libertà, di verità e di amore - ha proseguito il cardinale -. Chiediamo al Signore che questa sorgente di salvezza continui a raggiungere tutti i cuori perché il suo abbraccio è universale e cosmico».
«Ma oggi - ha quindi sottolineato Tettamanzi rivolgendosi ai fedeli - voglio invitarvi a pregare per tutte le religioni del mondo perché dopo i gesti e l’esempio del Papa “buono” Giovanni XXIII, gesti e gli insegnamenti del grande Papa, nostro Paolo VI, del compianto Giovanni Paolo II e del carissimo Benedetto XVI, tutte le religioni proseguano il loro cammino di un dialogo paziente e coraggioso, un dialogo sempre nella verità e nell’amore, nell’amore e nella verità».
Le parole del cardinale Tettamanzi sono venute proprio nel momento in cui nel mondo musulmano, dalla Turchia all’Irak, sta divampando una nuova ondata di protesta anti-cristiana. Un intervento in sintonia con quanto affermato poche ore prima da Papa Joseph Ratzinger, che si era dichiarato «vivamente dispiaciuto», dal momento che «alcuni passi» del suo discorso pronunciato nei giorni scorsi a Ratisbona «abbiano potuto suonare come offensivi della sensibilità dei credenti musulmani, e siano stati interpretati in modo del tutto non corrispondente alle sue intenzioni», come comunicato dal neo segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone.

L’invito al dialogo da parte dell’arcivescovo della Diocesi milanese testimonia l’auspicio che sia ricondotta nel giusto ambito del confronto civile e dello scambio tra diversi credi religiosi i termini di una questione che non può scivolare sul terreno della violenza e delle minacce, come purtroppo è avvenuto nelle ultime ore su iniziativa dell’integralismo islamico.

Commenti