In attesa di raggiungere un nuovo accordo, Groupama, la famiglia Ligresti e Premafin cancellano il patto siglato il 29 ottobre. Un passo tecnico, quasi inevitabile dopo che Consob ha fatto scattare lobbligo di Opa su Premafin e Fonsai nel caso i francesi entrassero in forze nella holding nel gruppo Ligresti. Le parti, si legge infatti nel comunicato, «hanno accertato il mancato verificarsi di una condizione prevista» dallaccordo e «conseguentemente lintervenuto scioglimento dellaccordo stesso a decorrere dall8 marzo». Che laccordo fosse implicitamente decaduto dopo il verdetto Consob, era del resto emerso anche dal comunicato di mercoledì di Groupama.
Parigi ha dato mandato a Jean Azèma di «studiare le opzioni possibili per la negoziazione di un nuovo accordo con la famiglia Ligresti», che risponda ai limiti posti dallAuthority presieduta da Giuseppe Vegas. La decisione di sciogliere il patto è stata presa l8 marzo, nel corso dellincontro tra Azèma e la famiglia Ligresti a Milano.
Lufficializzazione della disdetta è un passaggio tecnico, reso necessario dal fatto che il testo del patto era stato reso pubblico. Il gruppo francese è quindi ora al lavoro sulla base delle ipotesi individuate dagli avvocati a fronte dello stop della Consob, per individuare una nuova strada che permetta di rilanciare lalleanza con Premafin-Fonsai, evitando lOpa. La soluzione su cui sta puntando il mercato prevede di ricapitalizzare la sola Fonsai (-0,55% in Borsa), bisognosa di mezzi freschi per riportare il margine di solvibilità in zona di sicurezza: ora oscilla pericolosamente attorno a quota 100, soglia sotto la quale lIsvap impone laumento di capitale. Secondo alcune simulazioni Premafin (-1,9%), pur diluendosi perché non ha mezzi per coprire laumento di Fonsai, manterrebbe la minoranza di blocco (30%). Groupama invece potrebbe comperare i diritti sul mercato per portarsi intorno al 20% di Fonsai. Possibile poi che i francesi mettano un piede nelle casseforti dei Ligresti a monte di Premafin.
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