Presa baby gang, rubava anche le scarpe

Denunciati in quattro: trovato anche il ricettatore

Quattro minorenni italiani, tutti tra i 14 e i 17 anni del quartiere Stadera (due maschi e due ragazze), tutti studenti e tutti provenienti da famiglie modeste residenti in un complesso di stabili popolari della zona, si erano organizzati come fossero una banda mossa da uno spirito di rivalsa sociale unito alla volontà di colpire chi era ormai alle superiori: i baby rapinatori, nonostante l’età, infatti, sono stati bocciati più volte e sono ancora tutti ripetenti alle medie di via Palmieri (uno ha un precedente per rapina commesso addirittura quando aveva appena 13 anni!). Quindi, dalle 14 fino a tarda sera, i quattro «puntavano» e depredavano i coetanei più ricchi e ben vestiti che uscivano dagli istituti superiori, non solo di soldi e telefonini, ma anche dei vestiti, delle scarpe e di tutto quello che ha un valore commerciale. Materiale che veniva sottratto o rapinato e poi consegnato a un ricettatore di fiducia, un tunisino residente a Binasco, appena maggiorenne, anche lui denunciato. Molte delle vittime, identificate dalla polizia grazie alla refurtiva recuperata, non hanno però voluto sporgere denuncia per paura di ritorsioni. Pare siano stati gli stessi genitori, secondo quanto raccontato dagli agenti, a preferire di «lasciar perdere».
A scoprirli e a denunciarli per un totale di 12 rapine messe a segno tra lo scorso novembre e gennaio (sette scoperte dalla polizia, cinque dai carabinieri) è stata la squadra di polizia giudiziaria del commissariato Scalo Romana. Gli investigatori hanno sottolineato che stanno controllando un’altra banda del genere che vive e agisce nella zona di Corvetto, ragazzini che pare avessero ingaggiato con quelli dello Stadera una sorta di sfida.
Al gruppetto, la polizia è giunta dopo una serie di appostamenti in via dei Missaglia, nella zona sud di Milano, decisi dopo le rapine, alcune riuscite e altre no, ai danni di giovanissimi che uscivano dalle scuole della zona. Ad essere presi di mira erano quasi sempre gli studenti di due istituti (il liceo privato «Asteria» in piazzale Carrara e il liceo statale «Allende» in via Dini) frequentati da coloro che la banda aveva ormai bollato con termini come «fighetti» o «figli di papà».
La maggior parte dei designati, dopo essere stati presi di mira all'uscita da scuola, venivano poi seguiti sui mezzi pubblici. A un certo punto venivano circondati, costretti a scendere, rapinati e in taluni casi picchiati anche duramente (uno ha una prognosi di 15 giorni). Seguiva la sistematica spoliazione: soldi, orologi, telefonini, Mp3, zainetti di marca, giubbotti di moda e scarpe griffate: il primo febbraio un 14enne della zona, venne mandato a casa senza scarpe e senza giaccone. Tutto il materiale rubato finiva poi nella mani del tunisino, che lo piazzava ad altri ragazzi e che aveva già dato ai quattro 150 euro.


La polizia, però, sta raccogliendo elementi su una seconda serie di rapine, che si sospetta possano essere state commesse dalla stessa gang, con la richiesta, già formalizzata, di misure cautelari in carcere per tutti e cinque. L'autorità giudiziaria dovrebbe decidere nei prossimi giorni.

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