
Baby rapinatori dal coltello facile, avvezzi ai colpi mordi e fuggi. Due sedicenni sbandati e randagi, ragazzi di seconda generazione - cioè di origine nordafricana ma nati in Italia - residenti con le loro famiglie a Cinisello Balsamo ma inclini a sparire spesso di casa, entrambi pregiudicati, uno ricercato per rapina. Talmente incoscienti e forse indifferenti a quanto avevano fatto da tenersi in casa i vestiti sporchi di sangue che indossavano la notte tra martedì e mercoledì quando, armati di coltello, hanno aggredito due fratelli in viale Fulvio Testi per arraffare un marsupio con dentro poche cianfrusaglie senza valore: un caricabatterie, un pacchetto di fazzoletti e un impermeabile, che subito dopo l'assalto e la fuga hanno infatti gettato via poco lontano. Sono stati fermati mercoledì sera dagli investigatori della Squadra mobile della sezione criminalità diffusa guidati dal vice questore aggiunto Filippo Bosi che ora li accusano di tentato omicidio e rapina aggravata e li hanno accompagnati al Centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria dove domani verranno sottoposti all'interrogatorio di convalida. È stato per un soffio infatti se la vittima - uno psicologo mantovano 32enne, residente in città - non è morto dopo essere stato accoltellato con un fendente alla schiena per aver "osato" reagire alla rapina del marsupio che stava subendo il fratello minore, un fotografo di 37 anni. Operato d'urgenza, l'uomo resta ancora ricoverato all'ospedale San Gerardo di Monza in condizioni molto critiche.
L'agguato risale a poco dopo la mezzanotte e mezza all'altezza della fermata del tram della linea 31, in viale Testi 280. I due fratelli stavano tornando a casa dopo un concerto al Carroponte e avevano deciso di fare un tratto del viale a piedi perché l'attesa per il mezzo Atm superava i 20 minuti. Pochi passi ed erano stati sorpresi alle spalle dai due 16enni, mentre un terzo complice rimaneva in disparte al telefono. Uno dei baby rapinatori aveva estratto la lama con cui aveva reciso il cordone del k-way che il 37enne aveva a tracolla. Quando i fratelli avevano cercato di reagire, il 32enne era stato centrato con un fendente alla schiena che lo aveva quasi ammazzato sul colpo.
Recuperate le sequenze riprese dalle telecamere di videosorveglianza, la polizia ha isolato quelle utili per individuare i rapinatori (nella foto).
La polizia ha quindi cercato possibili match tra i profili di baby rapinatori già noti, una corrispondenza che è arrivata dagli archivi del commissariato Greco Turro. È scattata così la perquisizione a casa di uno dei due 16enni, quello che ha sferrato il fendente: lì gli agenti hanno trovata gli abiti che portava la notte dell'assalto. Lo stesso anche a casa del suo complice.