Il CairoLEgitto attende i risultati del voto presidenziale. Il secondo turno elettorale si è chiuso ieri. Secondo i portavoce delle due campagne - quella dellex premier di Hosni Mubark, Ahmed Shafik, e del candidato dei Fratelli musulmani, Mohammed Morsi - l'affulenza in serata era al 40%, poco più bassa di quella di maggio. Anche se i risultati ufficiali saranno resi noti soltanto mercoledì, oggi si dovrebbe già avere un'idea di chi sarà il successore di Mubarak.
Chiunque entri a palazzo avrà però poca libertà politica. A vincere senza essersi mai candidati sembrano essere soprattutto i militari. Soltanto 48 ore prima del voto, infatti, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il Parlamento, eletto a novembre, e ordinato lo sciogliemento dell'Assemblea e il passaggio dei poteri legislativi alla giunta militare.
Ieri, mentre gli egiziani si recavano ai seggi, i mass media nazionali hanno rivelato che i militari dovrebbero presentare entro poche ore una nuova dichiarazione costituzionale. La vecchia Costituzione è stata cancellata dopo la rivoluzione. Una dichiarazione provvisoria è stata approvata da referendum a marzo. Secondo le indiscrezioni dei giornali egiziani il presidente avrà ben pochi poteri. I generali manterranno i poteri legislativo e finanziario, fino alle elezioni parlamentari. Potranno nominare premier e ministri e decidere non soltanto sul budget della difesa ma anche su quello nazionale. Ma non solo, i militari avranno il potere di formare la costituente e scrivere la nuova Costituzione. Il presidente potrà approvare e bloccare le leggi. Il nuovo rais non dovrà giurare davanti a un Parlamento che non esiste più, ma davanti alla Corte Costituzionale. La giunta ha promesso che dopo il voto, il primo di luglio, passerà il potere a un presidente eletto, ritornando nella proprie caserme: «Sarà però un passaggio di consegne soltanto formale - spiega al Giornale Mutafa Kamel - professore di Scienze politiche alla American University del Cairo - tutti i dossier sensibili saranno nelle mani dei militari».
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