Non vuole polemizzare con i leghisti. Ma «se anche loro avessero avuto più fiducia e non si fossero messi in mezzo con una propaganda inutile avremmo chiuso il campo molto prima» sussurra lassessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli, ricandidata con la lista civica Milano al Centro. Non ha dimenticato la guerra dentro e fuori laula sulle case popolari da assegnare ai rom del Triboniano, la sua poltrona traballò per giorni, era sotto il tiro del Pdl ma soprattutto della Lega. «Ora la chiusura del campo ha tanti padri e tante madri» sorride.
Venerdì sera la Moioli è andata personalmente a ringraziare nel campo sgomberato fino allultima famiglia il capo dei vigili e della protezione civile, gli operatori dei servizi sociali e delle associazioni. Il piano nomadi è stato coordinato in primis dal suo assessorato, condivide il merito di «un risultato storico» con il sindaco Letizia Moratti e il ministro allInterno Roberto Maroni che lo ha approvato e ha stanziato i fondi del governo. Le prossime tappe «saranno la chiusura di altri 4 campi, via Idro, Bonfadini, Novara e Negrotto». Su 102 famiglie del Triboniano «solo otto hanno rifiutato il piano di rimpatri, accompagnamento al lavoro. Ma forse convinceremo anche loro».
Critica invece la consigliera del Pd Carmela Rozza che ieri mattina ha protestato con i residenti del caseggiato popolare in via Forze Armate dove è stata ospitata una famiglia rom con una bimba gravemente disabile. «Ma come si fa - accusa la Moioli - a contestare laccoglienza a queste condizioni? Mi domando dove andremmo a finire con questa sinistra».
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