Il prete: «Siate buoni» e i fedeli ritirano le denunce

In cinque si presentano al Comando dei vigili per chiedere di non dar seguito alle querele contro i vicini

Franco Sala

Avvocati, giudici, tribunali, carte bollate, atti di citazione: tutto che ruota attorno a qualche banale lite tra vicini di casa o addirittura per dirimere controversie all’interno di famiglie. Basta, che il Signore porti concordia e comprensione. Dal pulpito, Don Bruno Vitari, sacerdote della parrocchia di Capriano a Briosco lo ha fatto capire a chiare lettere. Lui, il prete missionario che, in giro per il mondo, ha capito molto bene quali sono i bisogni concreti della gente si è rivolto ai fedeli con una sorta di appello. E ha colto nel segno, tanto che almeno cinque persone si sono precipitate da Fabio Tagliabue, il comandante della polizia locale per chiedere come comportarsi per ritirare denunce e querele. Del resto un accordo per una lite legata ad un posteggio condominiale o una bega che viaggia verso il magistrato, può trovare soluzione con il buon senso aggiunto alla disponibilità verso gli altri. Il richiamo del Don, evidentemente per ora solo da alcuni, è stato accolto come un forte richiamo agli insegnamenti del Vangelo. «Il mio appello alla concordia – dice il sacerdote – all’apertura nei confronti del prossimo non si riferiva a fatti o persone specifiche. Non entro mai nei casi personali a maggior ragione, quando commento il Vangelo e le sacre letture». In ogni caso Don Bruno chiarisce che la sua predica non voleva essere un monito, ma le parole pronunciate durante la messa conferma «se hanno ottenuto l’effetto di sistemare bonariamente litigi che erano destinati a finire davanti al giudice a questo punto non posso che sentirmi soddisfatto». Il parroco da un paio d’anni impegnato nella comunità del comune brianzolo conosce bene la realtà del territorio e le tensioni che spesso attraversano lo spirito dei fedeli che seguono le funzioni religiose e pure di quelli che non si sono mai affacciati alla fede. «Ovviamente conosco quanto accade in paese. Nel mio discorso ho affrontato un certo clima che percepisco e non sicuramente mi sono riferito ad una persona in particolare». «Sono convinto che su coloro i quali sono venuti nel mio ufficio per chiedere come revocare denunce e querele – racconta Fabio Tagliabue – abbia fatto “breccia” il richiamo di Don Bruno sia stato decisivo. Non posso pensare al caso. Anzi, credo proprio che le parole del nostro sacerdote abbiano indotto molti ad una serie e approfondita riflessione».

«In una comunità – aggiunge Don Bruno- è indispensabile vivere in armonia, cercando di comprendere sempre le ragioni degli altri». A questo punto, se la «parola» del prete prendesse piede, gli avvocati civilisti avrebbero qualche ora in più per dedicarsi al tempo libero.

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