Previdenza complementare, le carte

Le ipotesi comuni considerano un’età di 30 anni, un contributo annuo di 2.500 euro e tassi di rendimento del 4% l’anno

Le norme che istituiscono le forme di previdenza complementare definiscono anche il profilo e i contenuti dei documenti obbligatori e accessori che l’emittente, sia esso istituto di credito, società di gestione del risparmio (Sgr) o compagnia di assicurazione, deve far approvare alle autorità competenti. Si tratta di documenti che hanno il compito di delineare i contenuti dell’offerta e di informare i clienti. Tra i documenti obbligatori figurano la Nota informativa, il Regolamento, le Condizioni generali di contratto (soltanto per i Piani individuali di previdenza), il Modulo di adesione, il Modulo della privacy. In particolare, nella Nota informativa, trovano posto la Scheda sintetica (nella quale sono riassunte tutte le caratteristiche tecniche della forma di previdenza integrativa), le Informazioni sull’andamento della gestione (nella quale il sottoscrittore può trovare i confronti anno per anno delle linee di gestione con quelle del benchmark, il parametro finanziario di riferimento) e i Soggetti coinvolti nell’attività della forma pensionistica complementare (dalla società di gestione ai canali distributivi fino alla banca depositaria).
Per quanto riguarda invece i Documenti accessori, la contrattualistica prescrive il Documento sul regime fiscale (nel quale il contraente trova la tassazione applicata ai suoi investimenti previdenziali), il Documento sulle anticipazioni (che regola l'eventuale richiesta di anticipi sul maturato) e il Documento sulle rendite (che elenca i passaggi che portano alla trasformazione del capitale maturato alla rendita pensionistica integrativa spettante).
Il documento che consente di paragonare i diversi prodotti previdenziali sul mercato è la scheda sintetica contenuta nella nota informativa. I contenuti più importanti in essa contenuta sono la descrizione delle opzioni di investimento con i rendimenti e la rischiosità storici, le prestazioni assicurative accessorie e i costi. In particolare, viene pubblicato l’Isc, Indicatore sintetico dei costi, che è basato su ipotesi comuni a tutto il mercato in modo da permettere di valutare su basi omogenee le prestazioni dei diversi prodotti di previdenza integrativa. Le ipotesi comuni prevedono infatti una età dell’aderente di 30 anni, un contributo annuo di 2.500 euro e un tasso di rendimento del 4% all'anno. L’Indicatore sintetico dei costi mostra di quanto si riduce ogni anno, per effetto dei costi complessivi della forma previdenziale scelta, il potenziale tasso di rendimento del contratto rispetto a quello di una analoga operazione d’investimento che non fosse gravata di costi. Operativamente vengono confrontati e valutati al netto delle tasse un investimento nella forma pensionistica complementare e lo stesso tipo di investimento senza costi. Il calcolo prevede di ricavare i tassi di rendimento medi dei due investimenti: l’Isc è dato dalla differenza tra questi due tassi medi.

Se, per esempio, dai calcoli risultasse che il costo medio annuo dell’investimento nella forma pensionistica complementare a cui si riferisce la Nota informativa si attestasse all’1,10% mentre il costo medio dell’investimento analogo (quasi) privo di costi fosse dello 0,10%, l’Isc risultante sarebbe pari a un punto percentuale, ovvero 1,10% meno lo 0,10 per cento.
L’indicatore sintetico dei costi è calcolato per durate pari a 2, 5, 10 e 35 anni di versamenti per consentire un ampio scenario di confronto con il mercato.

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