Pensione complementare, quali fondi scegliere: tutte le tipologie

Nel settembre 2023 le forme pensionistiche complementari erano 10,6 milioni, il 3% in più rispetto al 2022

Pensione complementare, quali fondi scegliere: tutte le tipologie
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Gli italiani scelgono la previdenza complementare. Sono 10,6 i milioni di cittadini che hanno optato per forme pensionistiche private. Complessivamente si tratta del 3% in più rispetto alla fine del 2022. Il totale degli iscritti ammonta a 9,515 milioni di persone, ovvero il 3% in più rispetto al 2022. I dati della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, forniscono una prospettiva particolarmente positiva per la previdenza complementare. Ecco dove gli italiani hanno scelto di investire nei fondi pensione.

I settori

Rispetto alla fine del 2022 i fondi negoziali hanno registrato un aumento di 188mila posizioni. L’incremento è del 4,9% per un totale di 4 milioni di euro. Si tratta di una forma di previdenza complementare privata istituita dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nel contesto della contrattazione collettiva nazionale, di settore o aziendale a favore della categoria dei dipendenti interessati alla contrattazione. Nello specifico il fondo dedicato al settore edile ha totalizzato un aumento di 86.700 posizioni i lavoratori possono accedervi attraverso il versamento di un contributo a carico del datore di lavoro. Anche il fondo del pubblico impiego ha registrato un incremento 28.900 posizioni così come quello destinato al settore del commercio, turismo e servizi con un aumento di 13.300 posizioni e quello rivolto all’industria metalmeccanica cresciuto di 10.300 unità. Complessivamente le forme pensionistiche di mercato ottengono 71mila posizioni in più nei fondi aperti con un incremento del 3,8%. I PIP, piani individuali pensionistici, hanno invece ottenuto 40mila soggetti in più, l’incremento è dell’1,1% alla fine di settembre. Complessivamente le posizioni in essere in tali forme corrisponde rispettivamente, a 1,912 milioni e 3,738 milioni di unità.

Le risorse

In termini economici le risorse che sono state destinate alle prestazioni a fine settembre del 2023 hanno ottenuto 215 miliardi di euro, un aumento di 10 miliardi rispetto al mese di dicembre 2022. Questo incremento è dovuto ad un netto miglioramento dell’andamento dei titoli presenti nel portafoglio. La crescita residua è giustificata dai flussi contributivi al netto delle uscite. L’attivo netto ammonta a 64,5 miliardi di euro nei fondi negoziali, con un incremento del 5,6% rispetto a dicembre. I contributi che riguardano fondi negoziali, fondi aperti e PIP nei primi nove mesi del 2023 hanno incassato 9,8 miliardi di euro e totalizzato una crescita del 6% sullo stesso periodo del 2022.

I comparti azionari

Considerando i primi nove mesi del 2023 sono stati registrati risultati positivi, specialmente per i prodotti finanziari con un’esposizione azionaria più importante. I comparti azionari hanno ottenuto rendimenti pari al 4,5% nei fondi negoziali, al 5,5% nei fondi aperti e al 6% nei PIP.

In merito alle linee bilanciate i risultati mediamente del 2,1% per cento nei fondi negoziali, 2,2% nei PIP e 3% nei fondi aperti. I rendimenti per i comparti obbligazionari e garantiti sono invece minori ma totalizzano comunque dall’1 al 2%.

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