Il "paradiso" per i pensionati: ecco le città dove si vive meglio

Non si tratta solo di una classifica, ma di una fotografia economica delle priorità territoriali: dove si investe in sanità, trasporti, cultura e assistenza

Il "paradiso" per i pensionati: ecco le città dove si vive meglio
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Dove si vive davvero bene in Italia quando si è in pensione? La risposta arriva dall’indagine sulla qualità della vita per fasce d’età 2025 del Sole 24 Ore, presentata al Festival dell’Economia di Trento e pubblicata lunedì 26 maggio. Il titolo scelto, Il “paradiso per i pensionati", introduce una mappatura aggiornata dei territori italiani che garantiscono le migliori condizioni socio-economiche agli over 65, una fascia sempre più ampia e strategica nella struttura demografica e nei conti pubblici del Paese.

Le migliori

In vetta alla classifica c’è Bolzano, seguita da Treviso e Trento: tre province del Nord Est che rappresentano esempi concreti di un’economia territoriale capace di trasformare risorse in benessere. Bolzano primeggia grazie a elementi misurabili: ridotto consumo di farmaci per patologie croniche, elevati livelli di spesa pubblica pro capite per l’assistenza agli anziani e una forte densità di servizi culturali come biblioteche. La salute è solo una parte dell’equazione: a fare la differenza sono anche la partecipazione sociale e la qualità del tempo libero, parametri che contribuiscono a ridurre la pressione sul sistema sanitario e ad allungare in modo attivo la vita media.

Chi c'è in fondo alla classifica

L’intero Nord Est domina la graduatoria, con ben 17 presenze tra le prime 30 province italiane. Un dato che conferma la solidità di modelli economici locali capaci di garantire infrastrutture sociali e reti di supporto stabili ed efficienti. Al contrario, il Mezzogiorno arranca: Trapani è fanalino di coda, seguita da Vibo Valentia e Napoli. Qui l’assenza di un welfare pubblico strutturato trasferisce l’onere della cura direttamente sulle famiglie, con conseguenze sia economiche che sociali.

Su cosa si basa l'analisi

Non si tratta solo di una classifica, ma di una fotografia economica delle priorità territoriali: dove si investe in sanità, trasporti, cultura e assistenza, il sistema regge meglio l’urto dell’invecchiamento demografico. E gli anziani diventano risorsa attiva, anziché solo costo. Secondo Istat, nel 2050 un italiano su tre avrà più di 65 anni: una prospettiva che impone politiche lungimiranti, capaci di tradurre la longevità in sostenibilità. L'analisi del Sole 24 Ore si basa su 15 indicatori economico-sociali estratti da fonti ufficiali come Istat, Iqvia e Tagliacarne.

Misura non solo l’efficienza del sistema sanitario (come l’assistenza domiciliare o la disponibilità di geriatri), ma anche parametri legati alla qualità della vita, come la sicurezza percepita, la partecipazione culturale o l’incidenza delle malattie evitabili.

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