Previdenza e pensioni

Pensione anticipata o Quota 103? Ecco quale scegliere e perché

Alcune categorie di pensionati hanno la possibilità di scegliere tra l’uscita anticipata dal lavoro a 62 anni e 41 di contributi oppure terminare prima la propria attività professionale tramite l’opzione ordinaria

Pensione anticipata o Quota 103? Ecco quale scegliere e perché

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Quota 103 o l'opzione anticipata ordinaria? Alcune categorie di pensionati hanno la possibilità di scegliere tra l’uscita dal lavoro a 62 anni e 41 di contributi oppure terminare prima la propria attività professionale tramite l’opzione anticipata. Cosa conviene? Ecco un’analisi delle due misure.

Nuova Quota 103

Quota 103 è stata modificata, infatti è previsto un assegno più basso. La cifra viene calcolata con il sistema contributivo, sono inclusi anche i versamenti che precedono l’anno 1996, questi sono sempre stati definiti con il retributivo. Inoltre per ricevere la misura è previsto un tetto all’assegno, questo non può oltrepassare 4 volte il minimo. Viene poi definita una finestra più lunga per il primo pagamento ovvero da 3 a 7 mesi per i dipendenti privati e da 6 a 9 mesi per quelli pubblici. Il tetto dell’assegno è da calcolare considerando i valori dell’assegno minimo nel 2024. Chi accede a Quota 103 usufruirà di un tetto poco inferiore a 3mila euro, se i requisiti saranno maturati nel 2023, mentre chi li raggiungerà nel 2024 questa cifra scenderà a poco meno di 2.400 euro.

La pensione anticipata

Un’altra possibilità di andare in pensione riguarda l’opzione anticipata ordinaria. È il trattamento che consente ai lavoratori che hanno maturato un determinato requisito contributivo per ottenere l’assegno pensionistico prima di aver compiuto l’età richiesta per il raggiungimento della pensione di vecchiaia. La misura è valida dall’1 gennaio 2012. Questa opzione richiede 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini (2227 settimane) e i 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne (2175 settimane). I requisiti valgono fino al 31 dicembre 2026 mentre dall’1 gennaio 2027 verranno adeguati all’aumento della speranza di vita. La misura non prevede la cumulabilità del trattamento pensionistico anticipato e di anzianità assieme a ulteriori redditi da lavoro dipendente.

Cosa conviene

In base ad alcune simulazioni considerando una lavoratrice con una retribuzione lorda di 56mila euro, nata a febbraio 1961, questa compirà 63 anni nel 2024. Inoltre il requisito contributivo lo otterrà a dicembre 2023 e Quota 103 avrà decorrenza da aprile 2024. La pensione lorda al mese con Quota 103 ammonterà a 2.620 euro, questa è calcolata con il metodo misto e i contributi verranno versati fino alla fine di marzo 2024. La donna non rientra nel tetto di cinque volte il trattamento minimo previsto dalla nuova Quota 103. Nel caso in cui il requisito maturasse a gennaio 2024 la lavoratrice apparterrà alla nuova Quota 103 e otterrà un assegno di 1.950 euro lordi mensili da settembre 2024. Specialmente per le donne sarà maggiormente conveniente lavorare alcuni mesi in più per non essere penalizzate con la nuova Quota 103.

Gli uomini dovranno considerare approssimativamente un anno e mezzo di lavoro in più.

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