
Con l’arrivo di luglio, per milioni di pensionati italiani è tempo di fare i conti con un cedolino che, almeno per qualcuno, sarà più ricco. Come ogni mese, l’Inps si prepara a versare i trattamenti pensionistici, ma questa volta l’accredito porta con sé qualche novità: la quattordicesima per i redditi più bassi e, al tempo stesso, i primi recuperi sui bonus una tantum erogati durante la pandemia. Tra importi aggiuntivi e trattenute, ecco cosa aspettarsi.
Il cedolino online
Già disponibile sul portale dell’Istituto, il cedolino di luglio può essere consultato dai pensionati accedendo con le credenziali Spid, CIE o CNS. Un’operazione che, più che mai, conviene fare. Perché proprio in questo mese il documento può contenere novità importanti, tra cui la quattordicesima e — per alcuni — le prime trattenute per recuperi indebiti.
Quattordicesima: chi la riceve e quanto vale
Il “bonus estivo” della quattordicesima sarà riconosciuto automaticamente ai pensionati con almeno 64 anni di età e un reddito individuale annuo inferiore a 15.688,40 euro. Un’entrata extra che oscilla tra 437 e 655 euro, modulata in base al reddito e agli anni di contributi. Si tratta di una misura che, introdotta quasi vent’anni fa, continua a garantire un minimo di respiro alle pensioni più leggere. Per verificare l’effettivo diritto all’erogazione, l’Inps invita a consultare la sezione dedicata sul proprio sito, dove è possibile visualizzare l’importo e il calcolo personalizzato della somma aggiuntiva.
Pagamenti al via martedì 1° luglio
Come previsto, la pensione di luglio sarà accreditata martedì 1, primo giorno bancabile del mese. L’accredito riguarda sia i conti correnti bancari sia quelli postali, così come libretti e carte. Poste Italiane, come di consueto, invita i pensionati a evitare l’assalto agli sportelli già dalle prime ore del mattino e consiglia, dove possibile, di dilazionare il ritiro nei giorni successivi e di privilegiare le ore pomeridiane. Per chi preleva in contanti, resta il tetto massimo di 1.000 euro per ogni singola operazione.
Bonus da restituire: il “conto” dei sostegni Covid
Non tutti, però, avranno buone notizie. Da questo mese, infatti, l’Inps avvia il recupero dei bonus Covid da 200 e 150 euro, erogati nel 2022 e poi risultati non spettanti a seguito di controlli reddituali. Chi dovrà restituirli, lo farà in piccole trattenute mensili da 50 euro.
Una misura che colpirà migliaia di pensionati e che si aggiunge alle ordinarie trattenute Irpef e al recupero delle addizionali regionali e comunali relative all’anno scorso. Il risultato? Un assegno più magro, anche per chi non se lo aspettava.