Previdenza e pensioni

Regime forfettario, come richiedere la diminuzione contributiva

Gli artigiani, i commercianti e i lavoratori autonomi che sottostanno al regime forfettario possono sfruttare la riduzione contributiva pari al 35% dei contributi Inps che dovranno reintegrare nel corso degli anni. Ecco cosa sapere

Regime forfettario, come richiedere la diminuzione contributiva
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Artigiani, commercianti e autonomi in regime forfettario hanno tempo fino al 28 febbraio per chiedere la riduzione del 35% dei contributi previdenziali versati all’Inps. Un’agevolazione che va a sommarsi all’imposta Irpef forfettaria del 15% per chi ha ricavi al di sotto degli 85.000 euro annui, così come stabilito dalla legge di Bilancio 2023. Per potere presentare la domanda di diminuzione contributiva occorre sottostare ad alcuni requisiti.

Chi può richiedere la diminuzione contributiva

Il regime forfettario si applica soltanto alle persone fisiche che hanno redditi da impresa o da lavoro autonomo e che, nel periodo di imposta precedente (il 2022) hanno ottenuto ricavi al massimo per 85.000 euro.

Altro requisito riguarda le spese per il personale dipendente o le collaborazioni estemporanee, che non possono eccedere i 20.000 euro incluse eventuali tasse e contributi.

Per quanto banali, si tratta di requisiti essenziali giacché, al di fuori di questi limiti si esce dal regime forfettario. Nello specifico, chi consegue ricavi superiori agli 85mila euro esce dal regime l’anno seguente a quello durante il quale ha sforato il tetto, mentre chi supera i 100.000 euro esce dal regime forfettario immediatamente.

La riduzione contributiva

Chi sottostà al regime forfettario è chiamato a versare i contributi previdenziali. Questi si calcolano sommando la quota fissa dovuta in base al reddito minimale che, per l’anno 2023, è di 17.504 euro e la quota percentuale sui redditi che eccedono tale minimo.

Per fare un esempio, un fatturato di 60.000 euro con un coefficiente di redditività al 40% conduce a un imponibile contributivo di 24.000 euro (il 60.000*40/100). Su questo importo si applica l’aliquota Iva che, sempre a titolo di esempio, per un artigiano iscritto all’Inps è del 24%. In questo caso si ottiene un importo dei contributi di 5.760 euro (24.000*24/100).

Come presentare la domanda di riduzione contributiva

La domanda per la riduzione contributiva del 35% deve essere inviata per via telematica accedendo al portale Inps mediante Spid, Cie o Cns e compilando l’apposito modulo disponibile nel Cassetto previdenziale artigiani e commercianti.

Chi ha aperto una partita Iva nel corso del 2023 deve inviarla entro il 28 febbraio 2023, chi l’ha già inoltrata in passato non dovrà presentare una nuova richiesta giacché resta valida fino a quando il contribuente non compila l’apposita documentazione per la rinuncia.

Quali conseguenze comporta la riduzione

La riduzione del 35% dei contributi dovuti coincide con una minore spesa ma ha l’ovvia contropartita di ridurre i fondi pensionistici. Ciò significa che l’Inps non li computerà nel calcolo del fondo pensionistico stesso fino a quando la quota dovuta non sarà pari a quella versata.

La riduzione del 35% non è né uno sconto né un regalo, è una possibilità concessa ai neo-imprenditori di comprimere i costi in fase di avvio della propria attività.

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