Una prigione per i discendenti del Bounty

da Londra

Le guardie carcerarie dovranno tornare a Pitcairn. La più piccola prigione del Regno Unito, un lembo di terra che ricorda la storia. Un’isoletta remota, sperduta nell’Oceano Pacifico, trasformata in leggenda da un ammutinamento. Gli uomini del Bounty, allora, decisero di stabilirsi lì. Anno di rivoluzione: era il 1789. Oggi le guardie di Sua Maestà tornano, per i loro discendenti. Sei persone che hanno perso la loro battaglia in tribunale. Condannate definitivamente per violenza sessuale e abusi a danno di minori. Loro, in tutto, sono un quarto degli adulti (maschi) dell’isola, e un decimo della popolazione complessiva: la colonia britannica ha infatti circa 60 abitanti. Tutti discendenti della ciurma del Bounty, che scelse quell’isoletta di circa 5 chilometri quadrati per vivere, con un gruppo di donne polinesiane. Le guardie saranno una in più dei detenuti: sette. Arriveranno - ha annunciato un portavoce del ministero degli Esteri britannico - dalla vicina Nuova Zelanda, per inaugurare sull’isola la «Her Majesty’s Prison Pitcairn». E siccome quel puntino nel Pacifico è stato annesso all’Impero britannico nel 1838, le spese spettano a Londra: cinquecentomila sterline l’anno, quasi 750mila euro. I sei condannati hanno perso l’ultimo appello davanti al Consiglio della Corona, un organismo composto da politici e magistrati che è la suprema corte per i territori britannici d’oltremare. Nel marzo scorso, la Corte d’appello di Pitcairn, istituita con legge speciale del 2002 e con sede ad Auckland, in Nuova Zelanda, ha confermato le condanne. Quattro, riconosciuti colpevoli di stupro, hanno ricevuto pene tra i 2 e i 6 anni di reclusione; mentre agli altri due, responsabili di abusi sessuali meno gravi, è stato ordinato di prestare servizio comunitario a fini sociali.
Tre dei condannati hanno lo stesso cognome, Christian. È famoso anche a Hollywood, perché è quello di Fletcher Christian, il comandante in seconda del Bounty, che guidò l’ammutinamento contro William Bligh, il capitano.

Quest’ultimo finì abbandonato in mare con diciotto membri dell’equipaggio (erano 44 in tutto), rimasti a lui fedeli. Bligh e i suoi rimasero su una scialuppa che, dopo molti mesi, riuscì a riportarli in patria. Gli altri seguirono Christian, a Pitcairn.

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