Il principe, il biondo, il rocker faranno ballare tutta la Mostra del cinema

De Gregori, Nino D'Angelo e Piero Pelù protagonisti di una sezione molto attesa della manifestazione

Il principe, il biondo, il rocker faranno ballare tutta la Mostra del cinema

Tra le sue canzoni meno conosciute c'è una che fa: "Guarda quel treno che sta arrivando da lontano. () C'è odore di bruciato e bambini soldato sepolti in piedi. () È gente come te e me o sono numeri da scaricare. È l'inferno che avanza ma non ti devi preoccupare". Ognuno può trovare il significato che vuole, anche in questi giorni. La banalità del male elaborata in Numeri da scaricare, che Francesco De Gregori ha composto nel 2004 all'interno dell'album Pezzi, è una voce lontana sempre presente. Ma, al di là del testo, ci sono le note e l'andamento molto alla Bob Dylan che, lo vedremo a breve, legherà ulteriori fili rossi, oltre a quelli musicali già presenti, tra alcuni film che verranno presentati alla 82a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre prossimi. Sì, perché il suo direttore, Alberto Barbera, ha deciso di dedicare un'intera sezione fuori concorso a questo tipo di commistioni. L'ha chiamata, per essere fin troppo chiari ma poco poetici, Speciale Cinema & Musica, ospitando quattro film documentari su tre grandi della nostra musica più un viaggio nella musica folk con il festival di Newport negli Stati Uniti dove, a metà degli anni Sessanta, si è esibito anche Bob Dylan nella sua leggendaria svolta elettrica. E i cerchi si iniziano già a chiudere con il nostro menestrello più grande, Francesco De Gregori, che, all'altro di Duluth, ha dedicato un album dieci anni fa, De Gregori canta Bob Dylan - Amore e furto. E saranno proprio le canzoni meno conosciute del cantautore romano a scavare le fondamenta del film di Stefano Pistolini, tra l'altro profondo conoscitore dylaniano e degli Stati Uniti, dal titolo Francesco De Gregori Nevergreen. L'idea nasce da una serie di concerti che il Principe ha tenuto lo scorso anno nel piccolo teatro milanese Out Off dove ha presentato le sue canzoni meno conosciute lui le ha definite "le perfette sconosciute" ossia le nevergreen che forse, c'è ancora tempo, potranno essere pure promosse a evergreen. Ogni sera una scaletta diversa, un ospite a sorpresa nuovo e De Gregori a introdurre e contestualizzare i suoi versi. Ecco allora nel documentario di Pistolini, che aveva già lavorato per immagini con De Gregori in occasione di Finestre Rotte nel 2013 e nel 2022 Falegnami & Filosofi con Antonello Venditti, i duetti inediti con Malika Ayane, Elisa, Jovanotti, Ligabue, Zucchero, Amedeo Bianchi e Andrea Rigonat, ad accompagnare il tour, a partire dal 23 agosto in tutta Italia, del cantautore che celebra così anche il cinquantesimo anniversario dell'uscita di Rimmel mentre il doc Francesco De Gregori Nevergreen approderà nei cinema come uscita evento con Nexo Digital dall'11 al 17 settembre.

Si vola invece direttamente negli Stati Uniti con Newport and the Great Folk Dream di Robert Gordon che monta filmati d'archivio inediti per ricostruire la storia del mitico festival della musica folk di Newport dove, fra il 1963 e il 1966, si sono esibite figure leggendarie come quelle di Joan Baez, Pete Seeger, Johnny Cash e di Bob Dylan proprio come abbiamo visto recentemente nel film di James Mangold A Complete Unknown con il camaleontico Timothée Chalamet.

Ma, se negli anni passati Venezia ha ospitato rockstar come Madonna o Bruce Springsteen, quest'anno la versione musicale al Lido è molto più autarchica con altri due documentari dedicati a figure centrali della nostra musica come Nino D'Angelo filmato e raccontato dal punto di vista più privilegiato, quello del figlio regista Toni che, in Nino. 18 giorni, segue suo padre in giro per l'Italia, durante le tappe del tour I miei meravigliosi anni '80 (quelli in cui era il caschetto biondo più famoso d'Italia sulle note di 'Nu jeans e na maglietta) ma, allo stesso tempo, lo riporta nei luoghi della sua infanzia come San Pietro a Patierno, il quartiere di Napoli in cui è cresciuto, e Casoria, paese alle porte di Napoli dove è diventato uomo, cantante e padre. I 18 giorni del titolo del film, che uscirà il 20 novembre nelle sale con Nexo, sono quelli in cui Nino D'Angelo era a Palermo, quando il figlio nacque, impegnato nella prima sceneggiata di grandissimo successo che fece quindi ritardare l'incontro fra padre e neonato che ora è diventato padre a sua volta. Tante le domande che oggi risuonano tra figlio e padre famoso e tante le risposte su come il successo, dalla povertà più nera, abbia cambiato la vita sua e della sua famiglia.

Il distributore Nexo Digital fa l'en plein a Venezia con Piero Pelù. Rumore dentro, nei cinema dal 10 al 12 novembre, in cui il regista Francesco Fei si sofferma su un capitolo cruciale nella vita del cantante dei Litfiba quando, nell'ottobre 2022, durante una sessione di registrazione, un improvviso shock acustico causato da un errore tecnico nel cambio di cuffie ha fatto svenire Piero Pelù, provocando un danno permanente al nervo acustico. L'incidente ha portato alla cancellazione del tour e il rischio di dover sospendere ogni attività artistica. Il rumore dentro di Piero diventa così un'occasione forzata per fermarsi, ritrovarsi, ricostruirsi, rigenerarsi e scrivere un nuovo album dedicato ai Deserti interiori scandito dal viaggio spirituale verso il pellegrinaggio annuale dei gitani a Saintes-Maries-de- la-Mer, in Camargue, in onore di Sara la Nera o Santa Sarah, protettrice dei viaggiatori il cui nome è tatuato sugli avambracci dell'artista. Piero Pelù. Rumore dentro si trasforma in un road movie in cui il cantautore rock, il performer, l'artista, il padre, il nonno e il viaggiatore, grazie anche alla presenza dei Litfiba storici, ritrova la forza per rinascere.

A completare il discorso sulla musica, fuori concorso c'è anche Broken English di Iain Forsyth e Jane Pollard, un film ibrido, tra finzione e

immagini d'archivio, con una serie di interviste a Marianne Faithfull, nei mesi precedenti la scomparsa della cantante e attrice musa di Mick Jagger, affidate alla conduzione di due attori come Tilda Swinton e George McKay.

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