da Roma
Non solo le società e i dirigenti che le rappresentano rischiano grosso. E se gli avvocati dei club cercheranno di far saltare il processo con una serie di eccezioni giuridiche, per evitare la mannaia dellillecito sportivo, anche quelli dei singoli imputati sono pronti a dare battaglia. Tra laltro, lassenza di Luciano Moggi è sicura e i suoi legali ricuseranno la Caf, che non può giudicare lex dg bianconero proprio perché è un ex, ha dato le dimissioni e non è più un tesserato della Figc. Ma gli altri, tutti deferiti per violazione dell'articolo 6 (illecito sportivo) a cominciare dallex (ma qui abbiamo tutta una serie di ex, viste le tante dimissioni presentate prima o dopo i deferimenti) presidente della Federcalcio, Franco Carraro, dal suo vice Innocenzo Mazzini, dallallora presidente del Settore Arbitrale, Tullio Lanese (si era autosospeso, pur di non mollare la poltrona) e dai due ex designatori Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, rischiano una squalifica di 5 anni, con proposta alla Presidenza federale di radiazione, per impedire loro di rientrare in futuro nel calcio. Anche sul capo del magistrato Cosimo Maria Ferri, dellUfficio vertenze economiche, pende la mannaia dello stesso trattamento.
Quanto agli arbitri - e sono tanti - a rischio radiazione ci sono De Santis (secondo laccusa quello che teneva le fila della combriccola romana) e ben tre internazionali: Bertini, Dondarini e Rodomonti, insieme al responsabile dei guardalinee, Mazzei, e agli assistenti Babini e Puglisi.
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