da Milano
«Dopo lEpifania solleciteremo il governo a convocare noi sindacati e la Fiat per cominciare a discutere sul futuro dello stabilimento di Termini Imerese. Il gruppo di Torino, che solo tre anni fa era deciso ad abbandonare la Sicilia, ora sembra disponibile a investire sul sito palermitano, ma a condizione che le istituzioni facciano la loro parte». A mettere fretta a Palazzo Chigi e alle autorità siciliane è il segretario nazionale della Fim, Bruno Vitali, che insieme ai colleghi di Fiom, Uilm e Fismic sta preparando lavvio del tavolo sul sito che assembla la Lancia Ypsilon e occupa circa 1.500 persone. In questo momento produrre a Termini una vettura costa 1.000 euro in più rispetto a Melfi. Il gap che rende anticompetitivo limpianto è il vero nodo da sciogliere per garantire un futuro alla fabbrica. «Lamministratore delegato Sergio Marchionne è stato chiaro - ricorda Vitali -: fino al 2008 la produzione della Ypsilon è assicurata, ma dopo cosa accadrà?».
Alla vigilia del primo di una serie di incontri sul destino di Termini Imerese cè comunque chi è pronto a scommettere su un futuro dellarea anche senza linsediamento Fiat. «È vero che lattuale dirigenza torinese si sta comportando in modo più corretto rispetto a quanto è successo nel passato - sottolinea Gianfranco Micchichè, ex ministro dello Sviluppo e attuale presidente dellAssemblea regionale siciliana - ma resto dellidea che, alla fine, il Lingotto abbandonerà larea perché convinto, forse a ragione, che questa è una zona anticompetitiva. Se così fosse, chiediano alla Fiat tre anni di tempo per poter riconsiderare una serie di investimenti nel territorio di Termini, ovviamente con la garanzia di mantenere gli attuali livelli occupazionali».
Il tavolo con governo e sindacati sarà il primo appuntamento istituzionale del 2007 per la Fiat dopo il vertice dello scorso 18 dicembre durante il quale il Lingotto aveva illustato ai rappresentanti degli operai i piani di sviluppo della divisione Auto fino al 2010. «A Termini Imerese - spiega Vitali - è necessario favorire linsediamento di un vero indotto come è stato fatto a Melfi; un modo, anche, per creare nuovi posti di lavoro. Il ciclo della fabbrica, inoltre, è parziale: manca lo stampaggio e le lamiere devono arrivare da altri siti.
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