Anna Maria Greco
da Roma
È un viavai di parlamentari di Forza Italia, nella cella di Rebibbia dove Cesare Previti si trova da venerdì. «Si sente la vittima sacrificale di un sistema, un capro espiatorio, ma è combattivo», dice dopo la visita in carcere il deputato-avvocato azzurro Gaetano Pecorella. Per il vicecoordinatore di Fi Fabrizio Cicchitto è lui il testimone della battaglia che Fi intende lanciare contro la pratica giudiziaria «dei due pesi e delle due misure». Ma leuroparlamentare Antonio Tajani assicura che lex ministro «ha dormito il sonno dei giusti, degli innocenti; è rimasto sempre lui, sicuro e combattivo come lo conosciamo».
Visite e dichiarazioni che fanno saltare i nervi allestrema sinistra, mentre i leader dellUnione evitano i commenti. «Il tentativo di fare passare Previti come una vittima delle toghe rosse, come un martire del giustizialismo e della presunta mancanza di garantismo a sinistra è davvero grottesco», afferma leuroparlamentare del Pdci Marco Rizzo, chiedendo più senso di responsabilità ai politici della Cdl e rispetto per le sentenze dei magistrati.
Ma luscita più violenta è quella di Francesco Caruso, noglobal oggi parlamentare indipendente di Rifondazione comunista. Giudica «squallido e deplorevole» landirivieni di deputati e senatori del centrodestra per far visita allamico Previti. «Alla corte del potente di turno finito in disgrazia, lamico Cesare», dice. Spera che, almeno in questoccasione, si rendano conto delle «condizioni disumane in cui vivono 60mila persone» detenute e della necessità urgente di unamnistia-indulto. Con parole dure, senza pietà, Caruso augura allex ministro azzurro, «proprio in nome del mio più convinto garantismo, una quanto più lunga permanenza in galera».
Ben diverso il commento del giurista e parlamentare dellUlivo Pierluigi Mantini, secondo il quale «la concessione degli arresti domiciliari rientra a pieno titolo tra i diritti di Previti». La conclusione di questa vicenda, aggiunge, può aiutare «a voltare pagina sulla giustizia e a riaprire il dialogo in Parlamento». «Il presunto mostro si è comportato lealmente. Mi auguro che, considerata letà e il comportamento corretto, la pena venga espiata con la detenzione domiciliare», concorda Salvatore Buglio della Rosa nel Pugno.
Per la seconda volta, Tajani è entrato nella cella «angusta» di Previti. Con lui ha parlato per più di unora, di un po di tutto: dallAfghanistan alla situazione politica, alle sue dimissioni come parlamentare, «un gesto di grande dignità, come quello di andare a consegnarsi a Rebibbia».Il presidente degli europarlamentari di Fi dice di averlo trovato «sereno e abbastanza riposato», ma in attesa di tornare al più presto a casa. Ha più di 70 anni, ricorda, e «naturalmente non è facile per lui abituarsi a questa condizione». Con sé ha la Storia di Roma di Indro Montanelli, «un libro che ama moltissimo e che lo aiuta a rilassarsi».
Per Cicchitto, Previti «è stato colpito da un atto caratteristico di un uso politico della giustizia» e vuole fare «un atto di testimonianza», di cui Fi farà una battaglia, contro la diversità di trattamento tra detenuti. «Pensiamo alla scalata Bnl - spiega lazzurro -, Fiorani è finito in carcere mentre Consorte dellUnipol lha evitato. Non vogliamo che tutti vadano in carcere ma che a tutti sia applicato lo stesso trattamento».
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