Adalberto Signore
da Roma
In principio erano stati lopposizione e una solitaria pattuglia di cattolici dellUlivo. Ieri sono scesi in campo anche lOsservatore Romano e Avvenire. Tutti a puntare il dito contro la nomina a consulente del ministero della Salute di Maura Cossutta, ex deputato del Prc prima e del Pdci poi, cui Livia Turco ha affidato il compito di rivedere le linee guida della legge sulla fecondazione assistita. Una scelta che il quotidiano del Vaticano definisce «ideologica». «Il governo - si legge sullOsservatore Romano - ancora una volta sembra aver scelto di aprire una dura offensiva nel campo della bioetica, inaugurando una strategia interventista mai praticata prima dora dal potere esecutivo, neppure ai tempi del divorzio e dellaborto, quando la Dc scendeva in campo come partito e mai come forza di governo». Durissimo anche Avvenire che ricorda il ruolo della Cossutta di ferma oppositrice alla legge 40. Recentemente, si legge in un editoriale del quotidiano della Conferenza episcopale, lex deputato del Pdci «ha dichiarato che le linee guida non modificano la legge, ma possono fare molto. Il che pare una promessa». Insomma, il governo Prodi vorrebbe eludere la legge «senza clamori e senza passare dal Parlamento». «Un aggiustamento fatto in casa - secondo Avvenire - e senza troppe discussioni. È proprio il sospetto di un aggiramento della volontà popolare nettamente emersa dal referendum del 12 giugno, che disturba». E ancora: visto che la nomina della Cossutta equivale a «affidare una revisione dellindulto a Di Pietro», la sensazione del quotidiano della Cei è che «in questo governo» ci sia «una gran voglia di andare a toccare la legge 40 non in un chiaro dibattito parlamentare, ma ambiguamente, scavando dal di sotto e di fianco, in modo da svuotarne di fatto il progetto importante». Ce nè anche per i cattolici dellUlivo, accusati di non essere «riusciti a frenare lansia revisionista».
Non è un caso che proprio ieri, a qualche ora dagli appelli accorati dellOsservatore Romano e di Avvenire, la sparuta pattuglia di deputati della maggioranza che avevano criticato la scelta della Cossutta si è andata via via allargando. Al punto che in serata un ventina di parlamentari presentano (sia alla Camera che al Senato) uninterpellanza alla Turco per chiedergli conto della sua scelta («quali finalità e oggetto» ha la nomina della Cossutta?). Tra i firmatari Emanuela Baio, Paola Binetti, Luigi Bobba, Tiziano Treu, Enzo Carra, Dorina Bianchi, Renzo Lusetti, Rino Piscitello e anche Francesco Cossiga. Critico anche lUdeur che per bocca del capogruppo alla Camera Mauro Fabris fa sapere che la scelta della Cossutta «non tiene conto della sensibilità dei cattolici» e assicura la massima vigilanza. E pure il vicepresidente della Camera Pierluigi Castagnetti ammette che nella nomina «forse ci sono valutazioni dopportunità non fatte adeguatamente dal ministro Turco». «I margini per cambiare la legge - assicura però lesponente della Margherita - non li ha nessuno, solo il legislatore potrebbe intervenire».
Durissima, invece, lopposizione. Sandro Bondi e Francesco Giro, rispettivamente coordinatore di Forza Italia e responsabile dei rapporti con il mondo cattolico, parlano di «un altro colpo di mano» che ha lobiettivo di «stravolgere una legge approvata da una maggioranza ampia e trasversale». La dimostrazione, spiegano, che «il governo ha deciso di favorire una deriva antidemocratica e anticattolica». Sulla stessa linea le deputate di Forza Italia Isabella Bertolini, Gabriella Carlucci, Patrizia Paoletti Tangheroni e Simonetta Licastro Scardino, che con altri 40 parlamentari hanno presentato alla Turco uninterpellanza urgente.
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