La Procura di Mondovì: «Apriamo un’inchiesta»

La Procura di Mondovì: «Apriamo un’inchiesta»

La Procura di Mondovì apre un fascicolo sul blocco dell’autostrada A26 Torino-Savona, dove - questi sono i fatti alla base dell’iniziativa della magistratura - parecchi automobilisti sono rimasti fermi nella neve per oltre quattordici ore, e molti hanno passato la notte all'addiaccio o utilizzando il riscaldamento di auto e camion per avere un po’ di tepore. Non basta: i circa millecinquecento automobilisti che sono rimasti bloccati in piena notte, dalle tre in poi, in autostrada, non solo hanno sofferto il freddo, ma per ore nessuno ha prestato soccorso né ha fornito informazioni. A seguito di tutto questo i magistrati di Mondovì hanno aperto il fascicolo, per ora contro ignoti, per interruzione di pubblico servizio e danni alle cose. Nel mirino, insomma, la società Autostrade che pure era stata ampiamente preavvertita delle abbondanti nevicate che avrebbero colpito il triangolo Piemonte, Liguria e Lombardia. È ragionevolmente ipotizzabile, pertanto, che all’iniziativa assunta dalla Procura di Mondovì seguano singole prese di posizione, sotto forma di esposti denuncia alla magistratura da parte degli automobilisti che si sono trovati a percorrere, o meglio: a tentare di percorrere, l’autostrada mentre imperversava la nevicata.
Le testimonianze raccolte dalle stesse squadre di soccorso, intervenute quando la situazione era trascesa ormai oltre i limiti della sopportazione, raccontano di persone decise a «andare a fondo alla questione, per punire gli eventuali responsabili». Le ragioni della protesta sono condivise praticamente all’unanimità dei «prigionieri» dell’autostrada, e risiedono soprattutto nel fatto che, al momento dell’ingresso al casello, non fosse stato segnalato nessun serio disagio alla circolazione. In questo modo, le auto hanno continuato per parecchie ore a entrare in autostrada, andando incontro al drammatico imprevisto che si è protratto praticamente fino al mattino seguente. «Sarebbe bastato un cartello, o un intervento di mezzi in dotazione alla società di gestione dell’autostrada - hanno riferito molti protagonisti della brutta avventura - per scongiurare i rischi maggiori, quelli che solo per un caso non si sono trasformati in tragedia, visto che hanno coinvolto donne in stato di gravidanza, bambini piccoli, persone anziane». È proprio sulle eventuali responsabilità - ovviamente, al momento ancora tutte da accertare -, ai diversi livelli, la magistratura di Mondovì, al centro di una delle zone più colpite dal maltempo, ha deciso ora di procedere ad approfondite indagini. Oltre tutto, l’ondata di maltempo dei giorni scorsi, ampiamente prevista dai bollettini meteorologici, non è stata caratterizzata da quell’eccezionalità che avrebbe anche giustificato il ritardo negli interventi. Pesanti critiche arrivano intanto dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso: «Ancora una volta - afferma - la viabilità è il solito tallone d'Achille e per una nevicata prevista, annunciata e neanche eccezionale, centinaia di automobilisti sono rimasti bloccati sulle autostrade».

Una situazione la cui colpa deve ricadere su «alcuni funzionari delle Autostrade, che evidentemente dormono. Qualcuno sembra non aver capito che quando c'è un'allerta meteo, quello vale per tutti e non soltanto per i vigili del fuoco, i volontari e gli uomini della protezione civile».

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