da Milano
Un vero e proprio «tesoretto», quello recuperato dalla Procura di Milano. Trecentoquaranta milioni, euro più euro meno. Il procedimento per il tentativo di scalata alla banca Antonveneta - chiuso ieri con 64 patteggiamenti - porta nelle casse dellErario un fiume di denaro. Soldi confiscati nel corso dellinchiesta, e ritenuti il frutto delle condotte illecite degli imputati.
Le casse dello Stato ringraziano. Innanzitutto proprio la Banca popolare italiana, che nellestate scorsa ha concordato davanti al gup Clementina Forleo la confisca di 94,2 milioni. Era solo linizio. Tra le società, infatti, hanno poi patteggiato la Magiste International (100 mila euro di sanzione e 29 milioni 757 mila euro confiscati) e la Garlsson Real Estate (90 mila euro di sanzione), e le società riconducibili a Gnutti (Fingruppo Holding, con 120 mila euro di sanzione amministrativa e oltre 11 milioni 614 mila euro confiscati) e Gp Finanziaria (120 mila euro di sanzione e quasi 17 milioni di euro confiscati).
Allimmobiliarista Stefano Ricucci, poi, sono stati confiscati circa 29 milioni, qualcosa di più del «collega» Danilo Coppola che si è visto «sequestrare» 5 milioni, oltre ad aver versato 14 milioni allAgenzia delle Entrate. Per Gianpiero Fiorani, per il momento, non si parla di soldi. Lex ad di Lodi, però, ha messo a disposizione i propri capitali dallestero (circa 40 milioni).
Anche da via Stalingrado, però, arriva il denaro.
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