«Prodi ci costringe ad alzare le tasse»

Un futuro di lacrime e sangue per Palazzo Marino e per i milanesi. «Abbiamo calcolato - l’allarme del sindaco Letizia Moratti - che nella Finanziaria ci sono almeno 100 milioni di euro in meno per Milano». Una bella sforbiciata che «rischia di compromettere i servizi». Se la manovra rimarrà così com’è stata presentata, annuncia il sindaco, «non potremo far altro che applicare l’addizionale Irpef. Ma sull’Ici abbiamo preso un impegno e lo manterremo». Non s’è parlato d’altro ieri durante la riunione dei parlamentari lombardi convocati dalla Moratti per cercare di fare lobby. Molte le buone intenzioni che però sembrano andare in pezzi quando si tenta di venire al sodo: quelli dell’Unione prima di Milano si sentono in dovere di difendere il governo amico, la Cdl promette durissima opposizione in aula.
Roberto Formigoni è molto critico. «In Finanziaria non c’è una lira, non si parla nemmeno della Lombardia né di Milano» dice il presidente della Regione.

Anche l’incontro di ieri con il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, non ha dato grandi speranze, a parte la promessa (senza riscontro concreto) di trovare un miliardo di euro per la Pedemontana e altri fondi per le tratte già finanziate della metropolitana. La finanziaria dedica invece interi paragrafi e grandi stanziamenti a Venezia e a Roma.

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