da Roma
Mentre la Procura di Roma sta indagando per fare luce su epurazioni e nuovi ingressi su presunte pressioni governative al Sisde, un fedelissimo dell’ex premier Romano Prodi siede da più di un anno al vertice del Cesis, l’organismo di coordinamento dei nostri servizi di intelligence.
È il generale Giuseppe Cucchi, compagno di corso del ministro della Difesa Arturo Parisi alla scuola militare Nunziatella di Napoli e collaboratore di lungo corso di Nomisma, istituto molto caro al Professore. Cucchi, infatti, è il fondatore dell’Osservatorio scenari strategici e di sicurezza dell’istituto bolognese, e fino al 2006 era il curatore del rapporto annuale dell’«Osss», Nomos & Khaos. È stato anche consigliere militare del Professore durante il primo governo Prodi, consigliere militare di Parisi alla Difesa, e nel 2003, secondo l’ex capo dello Stato Francesco Cossiga, avrebbe dettato all’allora opposizione le argomentazioni per opporsi alla presenza militare italiana in Irak, partecipando «come consulente e relatore» a riunioni con i vertici della Margherita. C’era anche lui nel piccolo esercito di collaboratori che hanno lavorato alla «Fabbrica del programma» di Prodi, un paio d’anni fa.
E il generale ora al Cesis, inoltre, è stato rappresentante dell’Italia nel comitato militare della Nato, a Bruxelles, quando a dirigere la Commissione europea era proprio il Professore bolognese. Curiosamente proprio del Cesis si è tornato a parlare recentemente a proposito delle presunte pressioni per far «cambiar voto» al senatore dell’Udeur Cusumano nel tentativo di salvare il governo Prodi.
Il segretario particolare di Cusumano, denunciava un’interrogazione di An, era stato fulmineamente assunto dall’Agecontrol, organismo pubblico finanziato e supervisionato dal ministero delle Politiche agricole guidato da Paolo De Castro, altro fedelissimo di Nomisma.
A decidere l’assunzione del segretario di Cusumano, secondo lo stesso presidente di Agencontrol, sarebbe stato il direttore generale dell’ente, Claudio Versienti. Un ex 007 che, prima di sbarcare all’Agenzia pubblica per i controlli in agricoltura, all’inizio di agosto del 2007, era stato proprio al Cesis. Con Cucchi.
Ma al Cesis, come vice capo di Divisione, da un anno a questa parte siede anche un altra persona che da sempre è l’ombra di Romano Prodi: l’ex commissario della Digos di Bologna Stefano Fregni. Era il suo capo scorta.
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