Dimissioni del sindaco e inchieste giudiziarie non rappresentano un ostacolo per il determinatissimo neopresidente del Monte dei Paschi, Alessandro Profumo. «Il cda, se possibile, darà un impulso maggiore al suo lavoro», ha dichiarato ieri ricordando che «i nostri rapporti sono con la Fondazione e gli indirizzi sono chiari: puntare a recuperare efficienza, redditività e stabilità patrimoniale».
Lunico commento che il numero uno si è lasciato sfuggire è stato un giudizio negativo dell«instabilità politica» a Piazza del Campo osservando che Ceccuzzi «ha tenuto la barra dritta rispetto alle scelte del passato». In fondo, la scelta di Profumo come nuovo presidente di Mps porta anche la firma dellex sindaco e la chiosa non è superflua. Anzi, il banchiere ora potrà svolgere il proprio compito con libertà ancora maggiore: operare assieme allamministratore delegato Fabrizio Viola scelte necessarie che prescindano dalla «senesità» e dalle appartenenze politiche del milieu di Rocca Salimbeni.
A questo proposito, Profumo ha rivendicato le nomine dei nuovi dirigenti, assunti esternamente allistituto, effettuate in tandem con Viola e comunicate al mercato la scorsa settimana.
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