Programmi incerti e poche star ma Cattaneo ci crede

Alla presentazione dei palinsesti a Cannes il direttore generale promette un autunno «competitivo ma senza spese pazze»

Laura Rio

nostro inviato a Cannes

Immagini da una Croisette in smobilitazione. Quando il tappeto rosso viene arrotolato e le insegne vengono smontate. Quando le star hanno ormai preso i voli e restano solo i turisti a gironzolare intorno al Palais. Ma qui a Cannes, alla convention della Sipra per presentare i palinsesti agli inserzionisti, di star se ne sono viste poche. In quelli che annualmente sono gli stati generali della televisione pubblica e che servono a celebrare i fasti della Rai, in realtà ieri si respirava un clima sommesso. Assenti il reggente del Cda della Rai Sandro Curzi e il direttore generale Flavio Cattaneo bloccato da una dolorosa (quanto provvidenziale) ernia, a rappresentare l’azienda c’erano i tre direttori di rete Del Noce, Ferrario e Ruffini e i consiglieri Rai Carlo Rognoni, Giovanna Bianchi Clerici e Angelo Maria Petroni. Sintomo della situazione di impasse della Tv di Stato dove da settimane si attende la nomina dei vertici, presidente e direttore generale, e dove si cerca di mettere le pezze alle falle che si aprono in attesa di capire chi prenderà le redini del cavallo. Tra le star, non si sono fatte vedere Simona Ventura e il conduttore di Sanremo Giorgio Panariello (ancora senza contratto). Ma prime file occupate dai nomi più amati dal pubblico: Antonella Clerici, Monica Leofreddi, Carlo Conti, Giancarlo Magalli, Michele Cucuzza, Massimo Giletti. Pure Gigi Proietti si deve essere accorto che non era un appuntamento di quelli effervescenti e si è un po’ risparmiato nello spettacolo di intrattenimento dopo la cena di gala dell’altra sera.
Fatto sta che, presentando i palinsesti, non sono stati sciolti i nodi più spinosi che dovrà affrontare la Rai alla ripartenza della stagione a settembre. Quando dovrà sfidare una Mediaset che nel frattempo si è portata a casa Bonolis e si presenta con una squadra compatta. Ma i vertici della Rai, quei pochi presenti a Cannes, non si mostrano preoccupati: da una parte si appellano a buoni risultati di share e di bilancio («Abbiamo vinto le ultime quattro stagioni di garanzia», ha ricordato il direttore Del Noce), dall’altra si mostrano sicuri delle ottime possibilità dei programmi proposti. «Ci siamo presentati lo scorso anno all’insegna della qualità e della credibilità – ha detto Cattaneo, collegato in video da Roma, visibilmente sofferente e con le stampelle al fianco –. Abbiamo mantenuto le promesse: il palinsesto è solido e consolidato e arriveremo in autunno con una programmazione forte, competitiva e agguerrita».
Ma, nessuna risposta alle questioni più delicate: Affari tuoi, lo show da record di Raiuno, resta senza conduttore. Agli inserzionisti Del Noce ha dato solo la sicurezza che il format resterà in Rai («abbiamo firmato un contratto triennale con Endemol»). Ma se dai pacchi non salterà fuori un nome all’altezza («Entro una decina di giorni farò la mia proposta», dice il direttore), difficilmente si troverà un accordo con la società produttrice. Del Noce, (che comunque non esclude «nessuna ipotesi») non sembra proprio puntare su Fabio Fazio («Non ha mai presentato un quiz, ed ha una conduzione più sobria ed elegante rispetto a quella di Bonolis»). Lui voleva Claudio Bisio («E questo dimostra che non ho preclusioni politiche, come si insinua») e ora si guarda in giro anche fuori dalla Rai: Teo Teocoli, Piero Chiambretti? Si vedrà.
I punti forti di Raiuno restano dunque le fiction (da Il Grande Torino a San Pietro), i film (da The Passion a Pinocchio), lo show di Celentano («In Rai si bisticcia tanto ma poi si fa la pace», è il commento di Del Noce al complicato rapporto con il Molleggiato. E aggiunge: «Lui vuole portare i politici in studio, ma non è possibile»). Su Raidue invece belle novità come l’arrivo delle serie americane Casalinghe disperate e Lost. Mentre Raitre si conferma nella sua fisionomia di rete raffinata.
Con questo palinsesto, secondo Cattaneo si potrà vincere la stagione, «anche senza spese pazze».

Non sembra per niente d’accordo il consigliere reggente Curzi che critica la politica dei tagli a scapito della qualità («la Rai non è un’azienda di frigoriferi»). E, infatti, non viene a Cannes a sostenere questi palinsesti. Come la gran parte del consiglio d’amministrazione.

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