Forse davanti alla promessa di interessi fino al 10-12 per cento molti perdevano la naturale prudenza nell'investire i propri risparmi. Si sono fidati e ci hanno rimesso, raggirati da un gruppo di persone che aveva messo in piedi una megatruffa facendo sparire nel giro di 5 anni 35 milioni di euro. Una vicenda molto simile a quella di Gianfranco Lande, il «Maddoff dei Parioli» in carcere dallo scorso marzo con l'accusa di un crac finanziario da 170 milioni di euro. Siamo sempre a Roma. E anche in questo caso le vittime venivano scelte nell'alta borghesia romana. Sono state 470 le persone che ci hanno rimesso anche grosse cifre, 170 quelle che hanno presentato formale denuncia. Oggi gli autori del raggiro sono stati arrestati su disposizione della Procura di Roma con l'accusa di associazione a delinquere, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Il nucleo speciale di polizia valutaria della Finanza, coordinato dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal pm Stefano Fava, ha eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare. Al vertice dell'associazione criminale c'erano due donne, Bruna Giri e Maria Caterina Di Leo, entrambe ex procuratrici finanziarie che hanno sfruttato il loro portfolio clienti e le informazioni privilegiate di cui potevano disporre grazie alla loro attività svolta anche a favore di noti istituti di credito per «mettersi in proprio» nella raccolta abusiva dei risparmi. Tra gli arrestati anche la cinese Xao Don Mei, attrice protagonista di alcuni film,, moglie di Federico Di Lauro, un curatore fallimentare parte integrante del gruppetto di truffatori, che commettendo una serie di falsi si sarebbe appropriato di oltre 400mila euro a discapito dei creditori che si erano insinuati in un fallimento. Tra le centinaia di clienti anche nomi noti della Roma che conta, tra cui Nicola Cordero di Montezemolo, parente del presidente Ferrari, che avrebbe investito 700mila euro, poi primari ospedalieri e professionisti forse conosciuti durante le feste che spesso organizzava Bruna Giri.
Le somme raccolte venivano successivamente versate in conti correnti intestati a collaboratori o persone compiacenti che avevano il compito di «monetizzare» gli assegni attraverso il prelievo in contanti. Durante l'operazione «Missing Money» le Fiamme Gialle hanno sequestrato anche auto di lusso, uno yatch ed alcuni immobili sul litorale romano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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