Un livello del debito molto basso, una gestione di cassa positiva, il pieno rispetto del Patto di stabilità interno. Con una importante declinazione territoriale e un modello di pagamento dei fornitori da esportare in altre Regioni. Questi i passaggi fondamentali della «Relazione sulla gestione del bilancio - esercizio finanziario 2009» formalizzata ieri dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti della Lombardia.
Tradotto in termini spiccioli, significa che la Regione Lombardia porta a casa una pagella più che buona e colleziona, anche questanno, risultati positivi che testimoniano una gestione del bilancio senza sprechi, senza eccessi e senza indebitamenti ingestibili. «Sono particolarmente soddisfatto del giudizio espresso dalla Corte dei Conti - spiega il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni - perché mette in evidenza loculatezza della gestione delle risorse pubbliche da parte di Regione Lombardia in un momento in cui le Regioni vengono, strumentalmente, identificate quali spregiudicate fonti di spreco».
I magistrati della Corte si sono soffermati anche sullintroduzione da parte di Regione Lombardia del Patto di stabilità territoriale, evidenziando la massiccia adesione delle realtà locali alliniziativa. Grazie alle quote di spesa che la Regione ha sottratto a se stessa e messo a disposizione del sistema lombardo, molti Comuni hanno potuto rispettare il Patto e non penalizzare i propri investimenti. «Si tratta di un riconoscimento molto apprezzato - ha sottolineato lassessore regionale al Bilancio Romano Colozzi - che certifica lutilità della sperimentazione che abbiamo attuato lo scorso anno».
La Corte si è poi soffermata sul meccanismo di pagamento dei fornitori di servizi e prestazioni alla Regione e alle aziende sanitarie attraverso listituzione del Fondo socio sanitario per il tramite della società Finlombarda. Un'iniziativa che ha portato all'abbattimento dei tempi di pagamento al di sotto dei 90 giorni per il settore sanitario ed entro i 60 per le altre forniture, con un risparmio sulla spesa per interessi, che si è praticamente azzerata dall'istituzione del fondo.
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