Giurano che la crisi l'abbia reso ancora migliore. C'è chi ne sente, assaggiandolo, il sentore di lago, chi ne trova, solo osservandolo, l'incarnato più roseo. La stagione del Missoltino è sbocciata e sul lago di Como tutti vanno alla caccia del prelibato agone essiccato ora che anche una linea di abbigliamento sportivo ne ha sancito il successo con il marchio Missultin zone. Lui però, trasformato da piatto povero a vezzo per gourmet, tira avanti allo stesso modo. Prima il bagno di sole e sale che ne plasma la silhouette, poi il letargo di almeno tre mesi in confezioni di latta, la latta oggi visto che un tempo erano riposti in quel tino che starebbe all'origine del buffo nome di missoltino, messo nel tino, per l'appunto.
Il giorno di San Giovanni, il 24 giugno, si avvicina e i pescatori sanno che è questo il momento di gettare le reti per fare scorta. Dove pescare i più saporiti? È un segreto di cui i laghée sono gelosi. Ciò su cui gli abitanti del lago si sbottonano più volentieri sono gli indirizzi giusti dove gustarlo. Le sagre, a Dervio, prolocodervio.it, e a Cernobbio le più famose, impazzano in questo periodo, alimentando un'isteria di golosi degna della rincorsa ai divi di Hollywood, che però, per una volta, lasciamo asserragliati sull'altra sponda del lago.
Da Como a Bellagio, invece, riva interna orientale, statale 583 la montagna incombe con le sue propaggini e allora i paesi si inventano un'architettura dinoccolata e acrobatica. Come a Nesso, comune.nesso.co.it, larioonline.it, dove un ponte romano scavalca, con audacia pari ai suoi anni, l'orrido formato dall'abbraccio di due torrenti impetuosi, Tuf e Nosè, che scendendo a capofitto dai Piani del Tivano, contribuiscono a far incontrare i profumi della montagna con il gusto del lago. E la gente ne sa far tesoro, come nella minuscola frazione di Careno, careno-zambra.it, scavata nella pietra e nella tenacia di 300 scalini, spina dorsale di queste case. Alla Trattoria del Porto, 031. 910195, 25-30 , si compendia con saggezza questo gusto lago/monti: il missoltino arriva via lago e, come usa, va servito con una goccia di olio e aceto.
Ma al suo giaciglio pensano le tradizioni dei monti con una bella fetta di polenta. Dagli Zambra gli agoni non mancano mai e finiscono anche nel cremoso carpione e talvolta nel paté. A rubar loro la scena può essere solo un'altra stella di lago, il pesce persico servito con risotto lessato e condito con burro e salvia. Dopo la sosta golosa ci si può crogiolare al sole della piccola spiaggia o ingaggiare una sfida a petanque nel giardino della trattoria.
Quindi la visita può riprendere con rinnovato vigore alla scoperta di San Martino, chiesina proto romanica con un campanile vecchio più di mille anni, affreschi dai colori vividi e un portico a bifore dalla vista struggente. Riprendete fiato e percorrete a ritroso gli scalini che solcano il borgo, fermatevi nella piazza dell'altra chiesa, la parrocchiale dell'Assunta e respirate l'aria. Che profuma di poesia.
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